Il documentario del regista sardo Andrea Mura verrà proiettato in prima assoluta al DocuMed – Festival Cinéma Documentaire Méditerranéen, a Tunisi dal 6 al 20 giugno 2021. Attraverso la voce dei protagonisti “Transumanze” racconta l’emigrazione dei pastori sardi in Toscana, un’avventura lunga tre generazioni. Il film descrive una comunità laboriosa che guarda al futuro ma che conserva ancora la sua antica identità.
Quale fu la molla che fece iniziare questa antropica transumanza?
Il regista Andrea Mura – con Nicola Contini, coautore del soggetto – ha provato a rispondere a questa domanda. E’ nato così il documentario “Transumanze”, prodotto dallo stesso Andrea Mura in produzione associata con la casa di produzione Ginko Film, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission, Società Umanitaria-Cineteca Sarda e Circolo dei sardi Peppino Mereu di Siena. Un film documentario frutto di tre anni di lavoro che fa luce su un fenomeno poco conosciuto e poco raccontato, in Sardegna come in Toscana e spesso, erroneamente, associato a fenomeni che con quell’impresa hanno avuto poco a che vedere, come i sequestri di persona.
“Transumanze” è ora in fase di distribuzione da parte della società cagliaritana Mommotty: tappe previste i principali Festival internazionali e proiezioni speciali in giro per l’Italia in collaborazione con le Associazioni dei Circoli dei sardi. Il documentario è stato selezionato in concorso al DocuMed – Festival Cinéma Documentaire Méditerranéen, di Tunisi. Il Festival propone una panoramica della produzione documentaristica degli ultimi due anni dei paesi Mediterranei epredilige film di creazione che trattino temi sociali, politici e antropologici legati al bacino Mediterraneo.
“Transumanze” descrive la vita di sei famiglie provenienti da sei piccoli paesi sardi, Austis, Busachi, Galtellì, Illorai, Orune e Paulilatino, per metterne in luce la vicenda storica che percorre tre generazioni. A partire da quei primi coloni che imbarcarono mogli e figli, pecore e cani per lasciare l’Isola. “La pecora per questi uomini è un animale totemico, ma anche il capitale che racchiude un mondo” dice il regista Andrea Mura, che aggiunge: “il film attinge anche agli archivi di film di famiglia della Società Umanitaria-Cineteca sarda, dell’associazione livornese 8Mmezzo e dell’Associazione cagliaritana Paesaggi di famiglia; ma trovano spazio anche immagini d’archivio dell’Università di Siena e spezzoni del film “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra”. Il risultato è una perfetta fusione, romantica ed evocativa, tra passato e presente.
“I toscani scoprivano la fabbrica e abbandonavano le terre, grazie ai sardi quelle terre sono ripartite ed è stato mantenuto il paesaggio. Senza di noi qui sarebbero tutti calanchi” spiega uno dei protagonisti del film, che parla con forte accento toscano ma che dice di sentirsi ancora sardo. I suoi figli hanno migliorato il lavoro antico, hanno costruito nuove attività, tirato su grandi imprese. E non hanno perso le radici.
Vincere l’iniziale ostilità non è stato semplice. “Ci chiamavano delinquenti, pecorai e ci vedevano come elementi di una grande migrazione di massa, esattamente come gli italiani vedono oggi quella degli extracomunitari. Ma chi lavorava è stato accolto”. Transumanze è anche un film che parla di emancipazione femminile. “Non è un lavoro da donna” dicevano i padri, e invece oggi le figlie dimostrano di saper fare quanto gli uomini.
Tornare in Sardegna? E’ la domanda di rito. Scontata la risposta: “Sarebbe bellissimo, ma non è pensabile”. Questione di soldi? No, questione di spazio vitale: “Nell’Isola non ci si può stendere”.
Trailer del film: https://vimeo.com/553916612