«La Chiesa parrocchiale è una delle più antiche della Sardegna, fabbricata, come dicesi in qualche antica scrittura, da Georgia, sorella di Comida. L’altar maggiore, secondo l’appostavi iscrizione, fu consacrato sotto il pontificato di Pasquale II, cioè prima del 1118». Inizia così la descrizione della Chiesa di Nostra Signora del Regno di Ardara che viene fatta nel dizionario geografico storico statistico commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna dell’Angius / Casalis. Un edificio religioso situato a pochi passi dai ruderi dell’antico castello giudicale, oggetto in questi anni di scavi archeologici curati dal professor Marco Milanese, ordinario di archeologia medievale e direttore del dipartimento di storia, scienze dell’uomo e della formazione dell’università di Sassari. Una festa tra le più importanti del Logudoro che, ogni anno, richiama molto visitatori, in modo particolare per la solenne processione accompagnata, tra gli altri, dal gruppo storico medievale e i suoi antichi costumi. Festeggiamenti che, per via delle restrizioni governative e regionali, saranno in tono molto ridotto. Solo riti religiosi: fino all’8 maggio sarà celebrata la santa messa, alle 17.30, seguita dal Rosario e la supplica , alle 18.30. Sabato 9 maggio alle 10.30, il vescovo Monsignor Corrado Melis presidierà la funzione liturgica solenne. Tra le bellezze della Chiesa, il maestoso altare con la statua della Madonna, e il campanile esterno.
Ardara: la festa di Nostra Signora del Regno
