Immagini in bianco e nero e a colori di Fabian Volti saranno esposte all’interno della Torre Sulis di Alghero, fino al 3 luglio. Le foto, scattate nell’ex carcere di San Sebastiano, rappresentano un primo capitolo di una ricerca sui luoghi di detenzione in disuso in Sardegna.
Per più di un secolo e mezzo il carcere di San Sebastiano a Sassari ha rappresentato per i detenuti passati tra le sue mura un luogo di costrizione e sofferenza, allo stesso tempo l’occasione per progettare una vita libera una volta scontata la pena. Per immaginare le “Luci oltre le sbarre”, come dice il titolo della mostra del fotografo e documentarista Fabian Volti, inaugurata giovedì 24 giugno alle 19 alla Torre Sulis di Alghero, dove sarà visitabile fino al 3 luglio dalle 19.00 alle 22.30.
“Luci oltre le sbarre” è un evento del festival “Asincronie” dedicato al cinema documentario e alla fotografia sociale, ed è stata allestita con il patrocinio della Fondazione Meta, della Fondazione Alghero e del Comune di Alghero. L’esposizione fotografica è la prima parte di un progetto di documentazione intrapreso da Volti nei luoghi della detenzione in disuso in Sardegna. Il primo “capitolo” è appunto il carcere panottico di San Sebastiano, costruito negli ultimi decenni dell’Ottocento in una delle vie centrali di Sassari e dismesso nel 2013, quando tutti i detenuti sono stati trasferiti nella nuova casa circondariale di Bancali.
Nel 2014 Fabian Volti, da sempre attento alle tematiche sociali, alle marginalità e all’indagine del territorio, ha scattato all’interno dell’ex carcere una serie di immagini in bianconero e a colori, nel tentativo di riportare alla luce, con delicatezza e rispetto, le tracce delle tante esistenze che per un periodo più o meno lungo hanno abitato celle, corridoi, cortili e refettori. Dai disegni e le scritte sui muri, dalle suppellettili improvvisate fissate dal suo obiettivo emerge la «capacità di sopravvivere che gli esseri umani riescono a trovare nelle situazioni di totale privazione della libertà», come si legge nel catalogo della mostra, edito dalla casa editrice indipendente Emuse di Milano, e pubblicato nell’ambito del progetto editoriale Sardegna in 4 Movimenti curato dall’associazione 4CaniperStrada con il sostegno della Fondazione di Sardegna.
Un posto importante all’interno della mostra, e del catalogo, occupa la sezione Nelle Viscere degli Inferi, a cura del collettivo s’Idea Libera di Sassari: stralci di lettere tratti dalla corrispondenza portata avanti con prigionieri delle carceri sarde, un progetto nato con la Biblioteca dell’Evasione, con l’obiettivo di creare un rapporto di scambio con i detenuti. Il catalogo contiene inoltre interventi di Daniele Pulino, referente territoriale in Sardegna dell’associazione Antigone e di Alvise Sbraccia, coordinatore del comitato scientifico di Antigone, e un contributo dell’architetto Roberto Acciaro sul carcere panottico di San Sebastiano.