L’ultimo rapporto stilato da Unicef e International Telecommunication Union (ITU), ha analizzato le stime sull’accesso a internet domestico per i bambini in età scolare. I dati raccolti dal rapporto How Many Children and You Have Internet access at Home? mostrano infatti una situazione allarmante: due terzi dei bambini in tutto il mondo non ha accesso a internet a casa. Si parla di 1,3 miliardi di bambini e giovanissimi tra i 3 e i 17 anni ai quali si aggiungono 759 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni che non riescono ad accedere a una connessione. Questo fatto, di per sé già preoccupante, diventa ancora più significativo quando si pensa alla situazione presente, dove molti paesi sono stati costretti a ricorrere alla didattica a distanza per contrastare l’avanzata del Covid-19. Questo particolare è stato messo in evidenza anche dalla Direttrice generale dell’UNICEF Henrietta Fore che ha affermato “Il fatto che così tanti bambini e giovani non abbiano internet a casa rappresenta più di un gap digitale, è un canyon digitale. La mancanza di connessione non limita solo i bambini e i giovani a connettersi online, comporta anche che non possono competere nell’economia moderna, li isola dal mondo, e in caso di chiusura delle scuole, come quelle attualmente vissute da milioni di bambini a causa del COVID-19, non ricevono un’istruzione. In parole povere: la mancanza di accesso a internet sta costando alla prossima generazione il loro futuro.”. In un mondo che si affaccia sempre più al digitale, il divario e le diseguaglianze tra classi sociali, paesi e comunità diventano ogni giorno più grandi e insormontabili. I bambini e i giovani che provengono da stati a basso reddito o dalle zone rurali hanno dei forti ritardi rispetto ai coetanei e di questo passo stenteranno molto a recuperare. Accedere a internet vuol dire acquisire competenze ormai fondamentali nella società e nel mondo del lavoro, oltre che nella vita di tutti i giorni e chi rimane escluso dalla connettività ha quindi un grosso svantaggio nei confronti di chi ha già familiarità con il sistema. A livello globale emerge che il 58% dei bambini provenienti da famiglie ricche abbia un accesso a internet, contro il 16% delle famiglie più povere. I gap continuano anche a livello di reddito dei paesi e a livello geografico, dove l’Africa sub Sahariana e l’Asia del Sud risultano le più colpite con circa 9 bambini su 10 che non dispongono di alcuna connessione. “Connettere le popolazioni rurali resta una sfida enorme,” ha affermato il Segretario Generale ITU Houlin Zhao “come mostrato dal Measuring digital development: Facts and figures 2020 dell’ITU, gran parte delle aree rurali non sono coperte da una rete mobile a banda larga e meno famiglie rurali hanno accesso a internet. Il gap nell’adozione di banda larga mobile e di internet tra paesi sviluppati e in via di sviluppo è particolarmente ampio, esponendo almeno 1,3 miliari di bambini in età scolare dei paesi a basso reddito e delle regioni rurali a rischio di non seguire il loro percorso di studi perché non hanno accesso a internet a casa.” Unicef e ITU, lo scorso anno, hanno avviato Giga, un progetto di carattere globale che ha lo scopo di connettere a internet tutte le scuole e le comunità nelle vicinanze. Attraverso una collaborazione con i governi, aziende, settore civile e partner del settore privato, l’iniziativa ha mappato più di 800.000 scuole in 30 diversi paesi e creato casi d’investimento validi per finanziamenti misti pubblico-privati. Giga rientra nell’ambito di Reimagine Education, che ha come obiettivo il creare delle risposte alla crisi che l’istruzione sta affrontando, ed è svolta in collaborazione con Generation Unlimited. Sulla scorta di queste azioni è nata anche Generation Connect, un progetto ideato da ITU al fine di dare più strumenti ai giovani per riuscire a connetterli al mondo digitale. La situazione evidenziata dal rapporto è sicuramente più grave se si pensa a quanti bambini, pur avendo una connessione domestica, non possano accedervi per mancanza di mezzi o di opportunità: diversi minori potrebbero essere impegnati nelle faccende domestiche oppure riscontrare un’insufficiente quantità di dispositivi all’interno della famiglia; è presente anche lo scenario in cui alle ragazze sia negato la connessione o sia consentita in maniera minore. Non è da sottovalutare nemmeno la poca praticità e la scarsa conoscenza che i genitori possono avere riguardo la sicurezza nel mare magnum che è internet. Rischiano infatti di non essere adeguatamente preparati a proteggere i propri figli dalle minacce del web.
Unicef: 1.3 milioni di bambini senza connessione
