Si è tenuta nella mattinata di oggi, mercoledi 13 gennaio, a Cagliari, l’ assemblea regionale convocata dall’Anci che ha visto schierati 377 sindaci che hanno ribadito il loro NO allo stoccaggio delle scorie nella nostra Isola. Un NO chiaro, compatto, non negoziabile. “La Sardegna non è la pattumiera d’Italia e d’Europa”, questo il grido e lo slogan dei primi cittadini.
Presenti anche il Presidente del Consiglio Regionale, Michele Pais e l’Assessore alla Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.
Il Consiglio Regionale della Sardegna il 7 gennaio 2021 (lo fece anche nel 2015) ha deliberato il NO unanime all’ ipotesi di un deposito di scorie nucleari in Sardegna, dopo la pubblicazione sulla Carta Nazionali di 14 zone nell’isola indicate come idonee allo stoccaggio di suddette scorie.
“Sposando quanto approvato dal Consiglio Regionale – afferma il sindaco di Mandas (uno dei Comuni citati nella Carta Nazionale) Umberto Oppus, – ho portato all’Assemblea regionale dei Comuni alcune proposte e riflessioni. Ho proposto che il NO dei Consigli Comunali sardi arrivi in una stessa unica giornata in una convocazione simultanea per dire no e proporre una visione unica e coordinata dello sviluppo della Sardegna. Sono per il principio dell’ equiordinazione istituzionale e non per la prevaricazione. Sono per la tutela dei nostri beni architettonici, paesaggistici, naturalistici, storici, ambientali e culturali e non per lo scempio del territorio. Sono, come i miei avi – conclude Oppus – per i depositi del grano, delle leguminose e di fieno e foraggi . Sono per il territorio”.
“La pericolosità per la salute che quelle scorie comportano, non riguarda solo i comuni inseriti nell’elenco dei siti dove sorgeranno i depositi di stoccaggio – sottolinea il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu. – Questo è un tema che riguarda ogni sardo e che irrompe in un’isola già messa in ginocchio dall’emergenza sanitaria da coronavirus. Mai come oggi tutti i sardi sono uniti nella battaglia a difesa della loro terra e del loro diritto alla salute. Nei prossimi giorni tutti i consigli comunali saranno chiamati a dare voce a questo protesta formalizzando con appositi ordini del giorno la ferma contrarietà alle scorie nucleari nell’isola”.
“La Sardegna ha un tessuto socio economico orientato su politiche di sviluppo sostenibile incentrate sulla valorizzazione dell’ambiente, della cultura e delle produzioni agroalimentari di qualità – spiega il sindaco di Escalaplano, Marco Lampis – Questa è la terra dell’agnello IGP, de is Culurgiones, del pecorino, del cannonau, delle ottime carni, del miele, delle piante officinali e delle molte produzioni legate alla nostra cultura e tradizione. La nostra isola è un museo a cielo aperto dominato dai nuraghi; è un susseguirsi di emergenze archeologiche e bellezze naturalistiche; un alternarsi di paesaggi e tramonti, dove gli specchi d’acqua riflettono un sole ridente, che colora boschi e vallate di mille sfumature.Questa è anche una terra difficile, spesso avara con i suoi figli, costretti o indotti a trovare altrove una strada e un futuro.Questa è la terra dei sardi! Dei sardi che quando occorre sanno essere uniti – conclude Lampis.