Si ritorna ufficialmente sui banchi: dopo un anno scolastico tortuoso, costellato di quarantene, chiusure, DAD e difficoltà nel riprendere con la scuola in presenza, l’a.s. 2021-2022 dovrebbe essere quello indicato per fare un passo verso la normalità e tornare a scuola in presenza.
La Giunta Regionale, su indicazione dell’assessore alla Pubblica Istruzione Biancareddu, ha ufficialmente stabilito e varato il calendario per il prossimo anno: la ripartenza ufficiale, per tutte le scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, è stata fissata per il 14 settembre.
Le lezioni volgeranno al termine il giorno 8 giugno per tutti gli ordini e gradi d’istituzione, mentre per le scuole dell’infanzia la data prevista è quella del 30 giugno, in considerazione della specificità del servizio educativo offerto.
Ora l’obiettivo è far tornare i ragazzi in classe e riuscire a mantenere la situazione sotto controllo, sfruttando anche il green pass, in modo da evitare un anno scolastico a salti tra DAD e presenza.
A differenza del precedente anno, oggi si può fare affidamento su vaccini, green pass e una situazione più stabile, che faciliterà il rientro in aula ed eviterà in parte focolai e lezioni a distanza a molti studenti. Ma su questo punto è già polemica e scontro politico.
“Noi dobbiamo far di tutto per consentire le lezioni in presenza, la Dad si è sviluppata per troppo tempo. Ora dobbiamo crearne le condizioni affinché la scuola riparta davvero”, si rivolge al ministro Speranza l’ex presidente Conte.
“Occorre anche che tutto il corpo docente che ancora non si è vaccinato, lo faccia entro l’inizio dell’anno scolastico per ridurre al minimo il rischio di contagi e scongiurare l’ennesima chiusura degli istituti. Se non sarà garantita la soglia di sicurezza di personale immunizzato, è bene valutare l’ipotesi di introdurre l’obbligo vaccinale per questa categoria” suggerisce il governatore della Liguria Giovanni Toti all’Ansa.
“Il vaccino salva la vita e questo è fuori discussione, ma dico no nell’obbligare i bimbi di 12-13 anni alla vaccinazione” risponde tramite l’Ansa il leader della Lega Matteo Salvini.
Riuscirà la scuola a ripartire e rimanere in presenza, oppure si tornerà alla situazione dell’anno precedente, con i ragazzi a casa, costretti ad affrontare (ancora) un anno anomalo?
E’ stato stabilito che le singole istituzioni scolastiche, comprese le scuole dell’infanzia, per motivate esigenze e previo accordo con gli enti territoriali competenti ad assicurare i servizi per il diritto allo studio, possono deliberare l’anticipazione della data di inizio delle lezioni.
“Gli adattamenti del calendario scolastico– sottolinea l’assessore Biancareddu- sono stabiliti dalle Istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’offerta formativa nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni. Lo stesso calendario scolastico si configura come strumento di programmazione territoriale, in considerazione delle ripercussioni che le scansioni temporali stabilite hanno sull’organizzazione della vita familiare degli alunni nonché dei servizi connessi alle attività didattiche, tenuto conto anche dell’impegno assunto dalle competenti autonomie locali.”
Il totale effettivo delle lezioni è di 203 giorni. Sono previsti 205 giorni di lezione che si riducono a 203 per via dei due giorni a disposizione delle singole Istituzioni scolastiche. Stabilite inoltre le seguenti sospensioni per le festività nazionali fissate dalla normativa statale: tutte le domeniche; 8 dicembre (Immacolata Concezione), 25 dicembre (Natale), 26 dicembre (Santo Stefano), 1° gennaio (Capodanno), 6 gennaio (Epifania), lunedì dopo Pasqua.
Inoltre 1° maggio (festa del Lavoro), 2 giugno ( festa nazionale della Repubblica), festa del Santo Patrono, secondo la normativa vigente. Ed ancora le seguenti sospensioni: 2 novembre ( commemorazione dei defunti), vacanze natalizie: dal 23 al 31 dicembre, dal 2 al 5 gennaio. Vacanze di carnevale: la giornata antecedente l’avvio del periodo quaresimale. Vacanze pasquali: i 3 giorni precedenti la domenica di Pasqua e il martedì immediatamente successivo al Lunedì dell’Angelo. Il 28 aprile (Sa Die de sa Sardigna) e 2 giorni a disposizione del Consiglio d’Istituto, che diventa 1 nel caso in cui la Festa del Santo Patrono del Comune di pertinenza ricada nel periodo scolastico.