Il 365esimo voto per Sant’Efisio è stato sciolto. Nonostante la pandemia, il tono sommesso che ha ridotto all’osso le celebrazioni che caratterizzano il primo maggio isolano, la zona rossa che avrebbe dovuto precludere anche solo il passeggiare lungo le vie percorse dall’auto del simulacro, nonostante tutto questo i sardi hanno confermato la propria devozione rispettando il voto di una Sardegna in ginocchio che ancora una volta chiede aiuto.
L’Alternos sperava in un Sant’Efisio in zona bianca e in un primo maggio, non affollato, ma quantomeno festoso, ma così non è stato. Ma i cagliaritani che ha ringraziato nel suo discorso di questa mattina hanno ricambiato l’affetto con una Ramadura degna di un Primo Maggio pre-covid. Non sono mancati i bambini con l’abitino della domenica che lanciavano le rose prima del passaggio della famosa statuina vestita rossoblu e neppure gli anziani che nonostante acciacchi, bastoni e divieti covid, hanno sfidato le forze dell’ordine di fronte a Sant’Anna per esser in prima fila e farsi il segno della croce. C’erano anche gli stampacini doc, lì nelle viuzze attorno alla chiesetta dedicata al santo pronti a dire “io c’ero nonostante il Covid”, e non è mancato un Paolo Truzzu pronto a Sa Ramadura di fronte al Palazzo Civico per rendere ancor più solenne il passaggio del Santo di fronte alla sede del Comune. .
La super zona rossa è rimasta nella carta e Cagliari, pur se in mascherina, ha salutato questa mattina in partenza Sant’Efisio a bordo dell’auto dell’esercito preceduta da una della forestale e quattro moto della polizia diretto a Nora per la messa di rito. Niente incensi nelle strade, come lo scorso anno e nessun saluto dalle navi del porto, ma molte più persone.
Dopo la messa celebrata a Nora nell’esterno della piccola chiesetta il simulacro è tornato qualche ora fa nella sua casa in Stampace dove è stato dichiarato sciolto il voto per la 365esima volta, la seconda in pandemia e senza il seguito di fedeli.