L’associazione di rappresentanza studentesca Reset Unica si fa portavoce delle gravi condizioni in cui versano, da troppo tempo ormai, i tanti universitari della Casa dello Studente di via Biasi e muovono una denuncia al Presidente della Regione Christian Solinas.
La recente decisione del Presidente della Regione – che in passato ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Ersu Cagliari – di prorogare almeno fino al mese di giugno la gestione commissariale dell’Ente impedisce all’associazione studentesca non solo di agire attivamente e di portare avanti proposte che possano restituire dignità agli inquilini delle case dello studente di Cagliari, ma anche di venire a conoscenza delle motivazioni che sottendono le decisioni prese da parte di un Ente sempre più arroccato sulle sue posizioni e poco trasparente rispetto alla popolazione studentesca.
“Di fronte a un simile atteggiamento da parte della Regione e dei suoi rappresentanti, non esiteremo a far sentire la nostra voce e a manifestare il nostro disappunto” – ha affermato a denti stretti Reset Unica.
È da mesi che gli studenti universitari protestano per le condizioni nelle quali si trovano a dover vivere, tuttavia, nonostante le numerose promesse ricevute, ancora nulla è stato fatto. Non bastava l’assenza di acqua potabile, una connessione a internet non funzionante in piena sessione d’esame e i numerosi problemi nelle cucine. Ora, a tutto questo, si somma un pericolosissimo crollo di calcinacci nel balcone di una camera da letto, documentato, con tanto di foto, dagli stessi studenti che non sono più disposti a tollerare oltre.
“Apprendiamo con estremo sgomento l’ennesimo disagio che gli inquilini della Casa dello Studente di via Biasi si sono ritrovati a vivere – ha affermato l’associazione di rappresentanza studentesca all’Università di Cagliari –. Quello dell’agibilità dei balconi della struttura di via Biasi è un problema che si trascina ormai da anni e l’Ersu, malgrado le numerose promesse, non è mai riuscita a porre rimedio definitivamente alla questione, facendo affidamento esclusivamente a soluzioni temporanee e rattoppando laddove necessario. Desideriamo, in definitiva, esprimere la nostra più completa solidarietà agli studenti che si trovano costretti a vivere in condizioni ben lontane da quelle proprie di un luogo accogliente e salubre”.
Non è tutto. Infatti, come se non bastasse, anche la recente decisione di sospendere il servizio serale e quello del sabato nella mensa di via Premuda non può che destare preoccupazione. Limitare i servizi causerebbe un sovraffollamento nelle strutture di via Trentino e di Piazza Michelangelo e impedirebbe il rispetto delle norme anti contagio. “Questo è da irresponsabili!” – ha commentato Reset Unica.