Nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi, durante la discussione sul PUC, Piano Urbanistico comunale presenta una soluzione per far chiudere la discarica di Spiritu Santu nella frazione di Murta Maria. La discarica è stata ed era tuttora oggetto di un acceso contenzioso tra il Sindaco e i residenti, stanchi delle esalazioni maleodoranti e del grave danno ambientale ed economico in tutta la zona.
Secondo Nizzi, una nuova lottizzazione e la costruzione di un hotel non lontano proprio da Ispiritu Santu, potrà generare “una pressione antropica per porre fine alla discarica”.
“Per dovere di cronaca – attacca il consigliere regionale di Olbia, roberto Li Gioi – dobbiamo ricordare che era appena lo scorso 5 novembre, quando Nizzi, durante un incontro con i cittadini di Murta Maria, che da anni sopportano i terribili miasmi sprigionati da Spiritu Santu, tagliò corto rispondendo ai cittadini: “non vi ho mai preso in giro. Mai. Dice bugie chi vi promette che la discarica si può chiudere o spostare. Ve lo dico da 20 anni, non si chiude e non si potrà mai spostare. Non l’ho deciso io dove ubicare quella discarica”.
Ma a preoccuparmi maggiormente – continua Li Gioi – è il percorso attraverso il quale, secondo il sindaco, si potrà arrivare alla chiusura della discarica, ovvero costruendo nuove volumetrie e consentendo a centinaia di persone di andare ad abitare in una zona fortemente inquinata. Un ragionamento a dir poco scioccante”.
“Come si può pensare – prosegue Li Gioi – che grazie a una maggiore pressione antropica, come sostenuto da Nizzi, avremo più forza per chiudere la discarica. Più pressione antropica significa soltanto più famiglie a rischio. Stiamo parlando di più uomini, più donne e più bambini che, ignari dei pericoli, metteranno a rischio la propria salute andando ad abitare in un territorio dall’aria irrespirabile. Stando ai dati ufficiali, lo stato di inquinamento della zona è altamente preoccupante. Il superamento delle concentrazioni della soglia di contaminazione risulta, infatti, ampiamente oltrepassato in 24 dei 29 pozzi piezometrici controllati”.
Il pentastellato già a fine ottobre 2020 aveva posto l’accento sulla discarica di Spiritu Santu chiedendo l’intervento del Ministero dell’Ambiente e inviato a Roma un corposo dossier in cui parla dei dati allarmanti emersi dal Piano di caratterizzazione commissionato dal Cipnes alla società Arcadis di Milano ma mai resi pubblici dallo stesso Cipnes.