La Procura di Tempio Pausania, come riporta il quotidiano l’Unione Sarda, ha chiesto il rinvio a giudizio di nove soggetti coinvolti nella vicenda giudiziaria seguita all’alluvione Cleopatra che nel novembre 2013 colpì il Comune di Olbia provocando il decesso di Francesco Mazzoccu e del figlio Enrico, di Patrizia Corona e della figlia Morgana Giagoni e delle pensionate Maria Massa e Anna Ragnedda.
Secondo il PM Ilaria Corbelli, gli imputati ( l’ex vicesindaco di Olbia, Carlo Careddu (ex assessore regionale dei Trasporti), l’ex assessore comunale dei Lavori pubblici, Davide Bacciu, il capo dell’ufficio tecnico del Comune, Costantino Azzena, e i tecnici dell’amministrazione Mauro Scanu, Paolo Meloni, Francesco Pisanu, Sergio Usai, Claudio Vinci e Michele Territo) erano al corrente della situazione e avrebbero dovuto adoperarsi, ognuno nel ruolo di competenza, per risolverla, effettuando gli espropri e le demolizioni necessarie per allargare gli alvei dei fiumi e ripristinando il sistema idrografico e il regolare deflusso delle acque.
Il primo grado di giudizio si era concluso con l’assoluzione dell’allora sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e dei dirigenti comunali Gabriella Palermo, Antonello Zanda e Giuseppe Budroni, al momento impegnati a difendersi in appello.
Il 25 marzo la Corte d’appello di Sassari nominerà il geologo genovese Alfonso Bellini come perito, mentre il 16 marzo sarà ascoltato il perito nominato dalla difesa, il geologo Elvezio Galanti, sentito già in primo grado.