Un forca disegnata con la bomboletta spray lungo Largo Carlo Felice come avvertimento. Un segnale di malcontento, rabbia e insoddisfazione che sfocia nella violenza più cruda della minaccia di morte verso il presidente della regione Christian Solinas a firma degli anarchici.
Nel momento della minaccia e della paura la politica fa quadrato e si stringe attorno al presidente, alle istituzioni e gantisce sicurezza e solidità alla cittadinanza. L’equilibrio oggi è troppo precario per cavalcare inutili tumulti e violenze che da più parti sono state fermamente condannate. Solinas e la giunta avvertono: nessun cambio di programma ma anzi un impegno ancora maggiore per tutelare la salute dei sardi.
“Il mio dna di sardo e la mia fede – spiega il Presidente Solinas – non contemplano la paura per atti di questo genere. Ho ripensato alla Parola del Salmo 23: ‘Il Signore è il mio pastore… mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino…Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché egli è con me’. Resta, invece – commenta il Presidente – una profonda amarezza per i fomentatori d’odio, per i mistificatori che strumentalizzano di continuo ogni cosa. L’affetto e la vicinanza in queste ore di tanti amici e semplici cittadini – prosegue il Presidente Solinas – mi confortano e mi stimolano ad un impegno ancora maggiore nel dedicare ogni mia energia al miglior avvenire della nostra terra e del nostro Popolo, che continua a dimostrare, soprattutto nei momenti più difficili, i propri valori di fierezza, dignità, sacrificio e impegno per superare le difficoltà. Un pensiero grato e commosso va pertanto – ,conclude il Presidente Solinas – a loro ed alle tante Istituzioni che hanno voluto confermarmi in queste ore la loro a solidarietà e vicinanza”, conclude il governatore.