“L’amministrazione comunale di Macomer tiene in modo particolare alla cultura affermando che non si può prescindere da essa, anche e soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando dettato dalla situazione emergenziale causa Covid-19”, così l’assessora alla cultura Tiziana Atzori racconta le attività in programma dall’amministrazione macomerese.
“La cultura è la spina dorsale del sistema città – affermano dall’amministrazione comunale – Da qualche settimana abbiamo riaperto la biblioteca comunale e stiamo mettendo in campo alcune attività culturali perfettamente in linea con tutte le misure che i vari DPCM impongono. Ripartiremo con la scuola civica di musica “G. Verdi”, con lezioni individuali e, più avanti, al posto del saggio finale che si svolgeva ogni anno, stiamo valutando di offrire spazi per suonare all’aperto. Assieme a #Cedac si sta valutando di proseguire con la stagione teatrale e cinema, di organizzare all’aperto gli spettacoli, nonostante questo comporti un cambio di programma del calendario culturale vista l’impossibilità, anche tra gli attori, di recitare come i copioni impongono”.
L’obiettivo è proprio quello di rilanciare le attività culturali esistenti ma anche quello di sfruttare, strategicamente, questa situazione di stallo per investire nel futuro, promuovendo nuove forme di attività e di spettacolo.
Si lavora soprattutto sulle attività più importanti per la crescita personale dei più piccoli, dei bambini e dei ragazzi di ogni età, che in questi mesi hanno risentito più di tutti di questo stato di fermo e, per fare questo, il ruolo del comune è imprescindibile.
“Questa crisi ci ha permesso di vedere un aspetto che prima probabilmente non era chiaro a tutti. Ci stiamo, tutti, rendendo conto del legame che c’è tra cultura e turismo. Il mondo della cultura è un mondo fatto di comunità che necessita del contatto diretto e continuo con il pubblico. Ora questo contatto non è possibile. I tempi saranno lunghi per i teatri, per il cinema, per le manifestazioni culturali e sportive, per i luoghi di aggregazione dei giovani. Vogliamo ripartire in sicurezza, dobbiamo gestire in modo innovativo il presente per costruire il futuro” – conclude Tiziana Atzori.