Oggi 6 maggio 2021 nel Seminario Regionale di Cagliari si è tenuta la conferenza stampa sul pellegrinaggio ad Assisi che si terrà i prossimi 3-4 ottobre, durante il quale la Sardegna, per la quinta volta nella storia del pellegrinaggio, avrà l’onore di offrire l’olio che serve per alimentare la fiamma che illumina sempre la tomba del Santo patrono d’Italia. La Sardegna aveva già avuto l’onore di assolvere a questo compito negli anni 1948, 1963, 1981, 2001.
La nostra isola ha un’antica tradizione francescana: secondo alcune testimonianze avremmo accolto i primi francescani quando il Santo era ancora in vita e presto la spiritualità del Poverello si è diffusa capillarmente in tutto il territorio.
Diversi sono gli esempi di Francescani illustri che hanno calcato le terre sarde, da sant’Ignazio da Laconi a Fra Nicola da Gesturi, da san Salvatore da Horta al beato Francesco Zirano; si devono poi citare anche la presenze femminili come le Clarisse, ordine monastico legato alla figura di santa Chiara di Assisi, che era solita definirsi la pianticella del Padre Francesco, e di Edvige Carboni che ha vissuto secondo i dettami della regola e della spiritualità di San Francesco.
“Nonostante la distanza storica che ci separa da san Francesco, egli è ancora un santo attuale, un modello di riferimento a cui guardare oggi, come ci ha ricordato più volte Papa
Francesco”, si legge nel comunicato stampa rilasciato dalla CES.
“I grandi temi che occupano la riflessione attuale – dalla cura della casa comune e il rispetto della creazione, all’attenzione ai poveri e alle persone bisognose di cure; da un’economia sostenibile e inclusiva al dialogo con altre religioni impostato sul rispetto e la fratellanza – sono ispirati dalla vita e dalle parole del Poverello di Assisi, senza dimenticare che abbiamo bisogno di ricominciare, col suo aiuto di Patrono, ad amare, ascoltare, onorare, adorare e cantare Dio, vedendolo e servendolo in ogni persona cun grande umilitate.“
Sfruttare i mesi che separano da questo grande evento per riflettere sulla spiritualità di San Francesco, su uno stile di vita che segua il periodo storico nel quale viviamo è la sfida e il compito che i Vescovi hanno lanciato alle Chiese sarde.
“L’impegno ad offrire il buon olio della nostra terra per alimentare la lampada votiva, sia segno di una preghiera costante a san Francesco, che intercede per noi presso il Signore Gesù, ma anche dell’impegno a rendere sempre visibile e irradiante la nostra fede. Per questo invitiamo tutti a valorizzare il cammino che le Chiese diocesane organizzeranno in preparazione agli appuntamenti del 3-4 ottobre 2021 ad Assisi”, spiegano ancora i vescovi.
Durante la conferenza stampa è stato anche reso noto il vincitore del bando pubblicato nel mese di marzo: il grafico Mauro Morittu di Alghero, appartenente alla Diocesi di Alghero-Bosa, ha attirato l’attenzione della Commissione, presieduta da monsignor Antonello Mura, Presidente della Conferenza Episcopale Sarda, che ha valutato i 34 lavori pervenuti in base all’originalità, all’efficacia e immediatezza comunicativa, oltre che alle caratteristiche concettuali coerenti con la proposta del tema del concorso.
“Il logo Lughe-S è immediato e molto versatile.- ha spiegato l’autore – Unifica il Tau francescano in maniera dinamica e intrecciata con varie simbologie. La S alla base rappresenta l’iniziale della Regione Sardegna che si trasforma in una strada, simbolo del pellegrinaggio e della comunità sarda. Al centro la fiamma che rappresenta la luce di Assisi, si trasforma nel pellegrino che in pieno spirito francescano vuole rendere omaggio al Santo Patrono d’Italia“.
Al termine della conferenza “Verso Assisi 2021” sono state rivelate anche le nomine che riguardano il Seminario Regionale Sardo, dopo la ratifica da parte della Congregazione per il clero: don Riccardo Pinna,attualmente Rettore del Seminario Arcivescovile di Cagliari, è stato eletto Rettore del Seminario Regionale. Nel suo gruppo di lavoro saranno presenti don Andrea Secci, che è stato confermato e appartiene sempre della diocesi di Cagliari e don Paolo Carzedda, della diocesi di Nuoro. Don Francesco Mameli, della diocesi di Ozieri, rimane il direttore spirituale . Si unirà all’équipe anche un altro sacerdote, di una diocesi diversa da quelle citate, il cui nominativo verrà fatto conoscere in seguito per motivi di impegno pastorale.
Alla conclusione dei lavori tutti i seminaristi hanno espresso profonda gratitudine a don Antonio Mura, attuale Rettore, e hanno voluto ringraziare tutti i formatori per il lavoro di questi anni che è stato contraddistinto da una grande dedizione in un servizio essenziale per le Chiese diocesane.