INVESTIRE SULLA RICERCA UNIVERSITARIA È L’UNICO VOLANO DI SVILUPPO”
L’INTERVENTO DEL RETTORE MARIA DEL ZOMPO ALL’INIZIATIVA PROMOSSA DAL MINISTRO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE, MARA CARFAGNA, APERTA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO DRAGHI. “L’UNICO INVESTIMENTO CHE DÀ CERTEZZA SUL FUTURO – HA AGGIUNTO LA PROF.SSA – È QUELLO SUI NOSTRI GIOVANI. OCCORRE PUNTARE SULLE PERSONE”
“Sono state chiuse troppe scuole e troppi asili, sono stati dimezzati i docenti e il personale universitario, siamo da tempo sotto il livello di guardia. Eppure l’istruzione è l’unica concreta opportunità per permettere lo sviluppo della società: ecco perché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dovrebbe avere una priorità assoluta nell’investimento su tutto il sistema dell’istruzione, ed in particolare di quella universitaria”.
Lo ha detto Maria Del Zompo, Rettrice dell’Università di Cagliari, intervenendo ai lavori di “SUD – Progetti per ripartire”, l’iniziativa di ascolto e confronto che il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ha promosso in vista della elaborazione definitiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della definizione dell’accordo di partenariato. “L’unico investimento che può dare certezza di futuro è quello sui nostri giovani – ha proseguito la prof.ssa Del Zompo – Mi permetto di suggerire un intervento importante prima di tutto con un massiccio progetto di orientamento a partire dalle terze classi delle superiori, sostenuto nel tempo e diffuso in tutte le regioni, considerando le peculiarità del territorio”.
La rettrice ha quindi rivendicato il ruolo dell’ateneo cagliaritano nella progettualità basata sulla conoscenza, fondamentale per contribuire allo sviluppo della società sarda: “Nell’Università – ha concluso – la didattica fonda le sue radici nella ricerca, ed è questo il vero motore che crea conoscenza e sviluppo: per questo investire sulla ricerca universitaria è l’unico vero volano di sviluppo di una società”.
L’importante appuntamento è stato aperto dai saluti del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, e ha visto la partecipazione – oltre alla Rettrice dell’ateneo cagliaritano – del Presidente della Regione Christian Solinas e del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.
l sindaco della città Metropolitana di Cagliari Paolo Truzzu ha partecipato all’incontro convocato dalla Ministra Mara Carfagna dichiarando: “Abbiamo davanti un’occasione da sfruttare con tante risorse a disposizione. Il mio lavoro è duro: dobbiamo diminuire i divari storici con il resto dell’Italia e dell’Europa. Alla Ministra Carfagna diamo la nostra disponibilità concreta di amministratori in prima linea ma diciamo che non c’è più tempo. Parliamo delle risorse del Recovery plan fin dal 5 ottobre del 2020, comincia a essere passato troppo tempo e le esigenze dei cittadini troppo urgenti perché non si passi dalle parole ai fatti“..
Ecco le priorità da lui sottolineate:
Trasporti. Occorrono le risorse per costruire una robusta rete di Trasporto pubblico locale (ferrovia, tram e treno di superficie) con un percorso che avvii una rapida transizione dai mezzi a combustione fossile al green.
Energia. La Sardegna paga un costo dell’energia tre volte in più del resto d’Italia. Un problema per le attuali imprese e famiglie, uno spauracchio e un invito a non prenderci in considerazione per chi volesse venire a investire nell’area cagliaritana e, più in generale, nell’isola. Siamo quindi poco competitivi.
La nostra fortuna è avere fonti rinnovabili rispetto al fossile, con soluzioni pulite ed economiche come l’idrogeno. Abbiamo la possibilità di essere attrattivi per nuove filiere.
Un’altra sfida è rappresentata dalle reti digitali. I sindaci sistema le strade ma oggi la vera scommessa per il futuro è investire nelle reti digitali.
Serve un piano di investimenti pubblici sulla scuola a vantaggio delle giovani generazioni, a partire dalla scuola materna con la presenza costante di tre elementi fondamentali: inglese, digitale, il calcolo, assetti importanti che valgono tutta la vita
Sulla parte operative, due sono le sfide.
Spendere le risorse celermente con procedure burocratiche semplificate mettendo in campo il “modello Genova”.
Forze fresche nelle amministrazioni. Oggi il personale è troppo vecchio: emergenza-Covid, concorsi bloccati e i limiti imposti dalla finanza pubblica sono i freni.