Tra i mesi di giugno e luglio 2019, sono andate in fumo vaste aree di colture e macchia mediterranea nel Comune di Sanluri. Oggi, a due anni di distanza, è stato arrestato il responsabile, grazie alla collaborazione del Nucleo Investigativo di Cagliari che è riuscito ad individuare prima del deterioramento, i residui costituiti da un cordolo di sostanza infiammabile a lenta combustione caratterizzato dal forte odore di zolfo.
Gli ordigni infatti, sono stati ritrovati nel punto di origine di almeno tre incendi, per una superficie complessiva di circa 12 ettari. Successivi rilievi effettuati dalle Guardie Forestali hanno consentito di finalizzare le indagini.
Il GIP del tribunale di Cagliari, Dr. Giorgio Altieri, ha condannato il responsabile, a due anni di reclusione, pena stabilita grazie al patteggiamento: all’imputato sono state infatti riconosciute le attenuanti generiche dovute all’età (circa 77 anni) e all’assenza di precedenti penali. L’incendiario era stato da subito ritenuto il solo responsabile degli incendi, in quanto, tutti gli eventi presentavano la stessa dinamica.
L’attività dei Nuclei Investigativi specialistici antincendi è stata ancora una volta determinante. Operativa dal 1994, la squadra costituisce un’importante componente dell’apparato del Corpo Forestale incaricata delle azioni di contrasto al grave fenomeno degli atti incendiari che ogni anno riguardano la Sardegna.