Oggi, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani si è tenuta la manifestazione denominata iniziativa Spazzamare, con l’intento di recuperare la maggior parte possibile di rifiuti finiti in acqua.
“Questa è una iniziativa che ha visto la partecipazione di diversi volontari e la partecipazione di due diving – spiega il comandante della guardia costiera Angelo Filosa – ovvero l’Alpha diving center e il centro immersioni Figarolo. C’è stata molta affezione anche da parte di alcuni operatori portuali che sono la Dilamar, la Cds marine e le compagnie ittiche riunite, che hanno messo a disposizione i mezzi più grossi per il recupero e il trasporto dei rifiuti. Un importante ringraziamento va all’associazione SlowDive che ha distribuito i suoi subacquei nei diversi porti dove si svolgeva la manifestazione Spazzamare”.
Sono stati ritrovati innumerevoli oggetti, alcuni molto particolari: copertoni, una vaschetta del wc, molti spezzoni di rete vecchia usata soprattutto per la pesca di frodo, cime di vario genere, gavitelli rotti, boe rotte, un barchino semi affondato.
“L’intento era quello di recuperare più rifiuti possibili che “accidentalmente” sono finiti in acqua. Vogliamo credere nella buona fede delle persone – commenta il comandante Filosa – In questa costa, dove il vento raggiunge anche 60 nodi orari, una buona percentuale di rifiuti in mare è causata proprio da quest’ultimo. Questo è stato dimostrato da alcuni degli oggetti ritrovati, quali tappetini delle barche, alcuni contenitori, qualche barattolo di vernice e poi tante bottiglie, bicchieri e piatti in plastica, tutti oggetti usati all’interno delle imbarcazioni e non conservate adeguatamente. Ad essere molto pericolose sono le reti e le nasse. Oggetti che continuano a pescare, creando un meccanismo a catena che vede il danneggiamento della flora marina, così come le reti abusive”, specifica Filosa.
Ci sono molti oggetti, invece, che si è deciso di lasciare sul fondale, in quanto sono stati colonizzati e nei quali è possibile trovare molta vegetazione, paguri, crostacei. Di conseguenza, rimuoverli provocherebbe un danno ambientale più serio.
“Per essere una iniziativa distribuita su tutti i porti nazionali abbiamo avuto un ottimo riscontro e un buon successo – prosegue Filosa – Siamo sulla tonnellata e mezzo di rifiuti. Un piccolo contributo volto a eliminare l’inquinamento dal mare. Si è riscontrata la presenza di molti oggetti pericolosi alcuni dei quali continuano a inquinare: per esempio, il pezzo di un motore che continua a rilasciare sostanze inquinando la qualità del mare che, comunque, in Sardegna è ad un livello ottimo ed invidiabile rispetto ad altre zone. È uno stato di salute ottimo anche grazie alla Guardia Costiera che ogni giorno si impegna a far osservare un comportamento corretto. A Golfo Aranci sono molti rispettosi del mare e io personalmente credo molto più nella prevenzione, cioè nell’educare. A tal proposito, facciamo anche iniziative di educazione con i bambini tuttavia, a volte, ci sono dei momenti in cui è necessario intervenire, soprattutto quando vediamo l’illecito continuato e dannoso”, conclude il comandante della Guardia Costiera Filosa.