Si è svolta questa mattina, presso il Tribunale di Sassari, la quarta udienza del processo a carico di Francesco Baingio Douglas Fadda, sassarese di 45 anni imputato per aver ucciso nel febbraio del 2020 la sua compagna Zdenka Krejcicova, 40 anni di origini ceche.
Nello spazio antistante il tribunale, l’associazione NoiDonne 2005 ha organizzato un sit-in silenzioso a cui ha aderito un Coordinamento di associazioni femminili del nord Sardegna. Erano presenti, in numero ridotto e nel pieno rispetto delle prescrizioni per il contrasto alla diffusione del SarsCov2, una rappresentanza del Centro Antiviolenza Prospettiva Donna, della Conferenza delle Donne Democratiche della provincia di Sassari e dell’associazione Noi Donne2005.
Zdenka fu aggredita dal compagno nella casa dove abitava da due anni con le sue figlie gemelle di 11 anni, accoltellata poi nel bar British Café, dove cercava di rifugiarsi con le due bambine. Zdenka non fu portata in ospedale ma caricata dal mostro nella sua macchina insieme alle piccole e lasciata agonizzante a casa di un amico a Ossi.
Fadda fu arrestato la mattina seguente nel parcheggio di un supermercato nei pressi di Sassari dopo aver girovagato tutta la notte con le due bambine in stato di shock. Deve rispondere davanti alla giustizia di omicidio volontario premeditato, sequestro di persona, porto di coltello, resistenza a pubblico ufficiale e tortura per aver fatto assistere le figlie alla brutale uccisione della mamma.
Nel corso dell’udienza di oggi e dopo aver sentito gli specialisti del servizio di psichiatria infantile presso la cui struttura le bambine sono state assistite per quasi un mese, il Pubblico Ministero Paolo Piras ha mosso una contestazione suppletiva e modificato un capo d’imputazione per lesioni gravi provocate alla figlia Sofie, disabile, e gravissime all’altra figlia Anita. Come riferiscono gli psichiatri, le piccole arrivarono al centro molto provate e una di loro rischiò di morire colta da crisi distoniche e sottoposta a dosi massicce di farmaci.
Sono stati sentiti i testimoni di parte civile (la madre e le figlie della vittima, rappresentate dagli avvocati Pietro Diaz e Teresa Pes) fra cui una testimone, amica di Zdenka, Miranda Cossu. All’inizio Zdenka era felice, ha riferito l’amica, ma le cose cambiarono presto ed iniziarono i problemi: Fadda minacciò di uccidere l’ex compagno, diventò pericoloso, violento, faceva uso di stupefacenti e non rispettava il divieto di avvicinamento emesso dal Tribunale di Sassari.
Il processo si svolge con rito ordinario, la prossima udienza è fissata per il 12 aprile prossimo.
Appuntamento anche per le donne delle associazioni che si sono mobilitate perché si arrivi ad una giustizia veloce ed equa, senza eccessivi rinvii che causano ulteriore sofferenza ai familiari della vittima, già molto provati dalla mancanza della loro cara. “La nostra presenza in occasione delle udienze – spiegano le attiviste – vuole essere un segno di attenzione e partecipazione. Continueremo a seguire il processo e a chiedere giustizia per Zdenka Krejcicova, le sue bambine, la sua famiglia”.