Il turismo senza le donne non riparte: ma al seminario di Olbia non lo sanno.
La parità di genere era una speranza fra quelle coltivate durante la tempesta Covid, quando si pensava che questa terribile esperienza avrebbe portato, nel momento della ripresa delle attività, sostanziali cambiamenti nella nostra società, fra questi anche un impegno costante nell’ambito delle pari opportunità. La delusione è totale. Si continua ad ignorare il valore dell’apporto femminile per il rilancio dell’economia. L’assenza delle donne in importanti iniziative per la ripresa economica, in particolare nel settore turismo dove sono presenti al 65%, è un segnale inquietante.
L’ultimo episodio è avvenuto mercoledì, al primo dei 5 seminari denominati Sardinia Turism Call2Action Master Classes Webinar organizzati dalla GEASAR – società di gestione aeroportuale al Costa Smeralda di Olbia – con la collaborazione dell’Assessorato Regionale del Turismo e il patrocinio dell’Enit, Invitalia e Turism Plus. “Neanche una donna fra i relatori: una situazione anacronistica e assurda, che ignora la presenza consistente di donne in tutti i settori dell’economia del turismo sardo, con livelli di competenza e capacità di assoluta eccellenza” dichiara Claudia Pili di Coordinamento 3 Donne di Sardegna e prima donna a ricoprire la carica di Presidente Sezione Turismo Confindustria Sardegna Meridionale.
Sono necessari cambiamenti importanti per ripartire ma non si può reinventare la Sardegna senza il contributo fondamentale delle donne nelle analisi e nelle proposte per il rilancio di un turismo responsabile declinato in tutti i suoi aspetti. “Quando si capirà che i migliori risultati si possono ottenere grazie a un paritario confronto di genere? Siamo convinte che non ci potrà essere nessuna ripresa economica e tantomeno un rilancio del turismo, senza un pieno coinvolgimento delle donne, che hanno sopportato il peso maggiore della crisi pandemica e che rischiano di essere marginalizzate, con pesanti e imprevedibili conseguenze su un comparto vitale per il nostro futuro” sostiene Claudia Pili.
Di fronte alle rimostranze circa l’assenza delle donne nei vari gruppi di esperti la risposta è sempre che vengono chiamati i vertici delle categorie interessate e delle varie istituzioni coinvolte; laddove però si trovano in maggioranza uomini. “Appunto, perché le donne ci mettono la faccia, lavorano, costruiscono, crescono, producono ricchezza, ma vengono stoppate nelle carriere e nella rappresentanza e ai vertici non ci arrivano mai, se non in rare occasioni” precisa Clara Pili. Il cammino per una reale uguaglianza di genere appare ancora lungo e faticoso.