Sensibilità, tenacia, comprensione, volontà: non è un caso che questi valori siano declinati al femminile cui si affiancano decisione, determinazione e affidabilità come plus valore nella gestione dell’impresa turistica. C’è un mondo al femminile dietro la parola turismo. La predisposizione naturale verso questo settore conferisce alla donna un ruolo da protagonista nella ripresa economica per un turismo responsabile, considerata anche la sua presenza del 65% nel comparto. Questo periodo di forzato riposo dovuto all’emergenza sanitaria ha offerto alle operatrici del settore la possibilità di pensare, di cambiare, perché tutto è cambiato, di ricercare soluzioni alternative contingenti per un diverso approccio empatico con il turista.
Dalla parte delle donne: il turismo al femminile

Clara Pili, prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente Sezione Turismo Confindustria Sardegna Meridionale, rappresenta la speranza per le donne, per poter finalmente dire “possiamo farcela” in un settore dove la maggior parte delle posizioni apicali sono ancora prerogativa maschile. In questo periodo di necessari cambiamenti, sostiene che la digitalizzazione rappresenti una scelta obbligata, un’onda tecnologica da cavalcare per connettersi con un mondo più grande. Digitalizzazione e innovazione sono punti di svolta per una ripresa del turismo. Bisogna anche studiare un ampliamento dell’offerta: la Sardegna è in grado di proporre il turismo declinato in ogni suo aspetto: balneare, ambientale, congressuale, culturale (storia, archeologia, leggende, miti, tradizioni), artigianale e contemplativo, il turismo del silenzio e dell’attenzione ai suoni, ai colori, agli odori di cui l’isola è ricca.
I sardi stessi non sono consapevoli di questa ricchezza, pur essendo molto legati alla loro terra; le donne, con il loro apporto creativo, e un’analisi approfondita dell’offerta potranno trovare la chiave giusta per aprirla ai turisti. Sono molti i problemi contingenti legati all’emergenza sanitaria. I turisti mettono al primo posto la sicurezza della destinazione e informazioni chiare. Esigono risposte precise sulle linee guida, in assenza delle quali non arrivano prenotazioni e piovono cancellazioni. La mancanza di comunicazione ha messo in crisi il settore compromettendo una buona ripartita in tempo utile.
La nostra isola ha tutto ma manca una proposta programmatica e una visione unitaria. Le donne che operano nel settore sono pronte a mettere in moto un osservatorio regionale sul turismo per fare una stima dei dati, elaborare un progetto comune, una programmazione attenta ed efficace allo scopo di attuare nella nostra isola un turismo responsabile capace di farci uscire nel modo migliore da questa crisi in cui l’emergenza Covid19 ha fatto precipitare il settore e ci proietti in un sereno futuro di certezze.

Graziella Massi
Curiosa sempre, dalla parte delle donne e della giustizia, nonna con spirito da ragazza che vive in uno stato di continuo apprendimento e sperimentazione, nella scrittura, in cucina e in giardino!
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