Nel contesto delle imminenti festività pasquali blindate per il Covid, esplodono la protesta e la preoccupazione di migliaia di sardi per la decisione del Governo di consentire gli spostamenti dalle zone rosse verso le seconde case in Sardegna, unica regione “bianca” in uno scenario da lockdown.
Rabbia e timori che si sono amplificati con l’avvio di alcune petizioni online, su Change.org, al grido di “Tuteliamo la salute dei sardi”. Il nodo gordiano è un appello al governatore Christian Solinas affinché prenda posizione davanti al rischio di una nuova escalation di contagi come nella parentesi di fine estate 2020, a margine dell’allentamento delle restrizioni che fece precipitare l’Isola e i suoi abitanti nell’immagine distorta di “untori”.
L’eventuale “assalto” di Pasqua alla Sardegna, dopo il via libera dell’esecutivo Draghi ai trasferimenti nelle seconde case anche dalle zone a maggiore incidenza di casi di Coronavirus, è materia rovente su cui si innesta la preoccupazione di politici e cittadini, con il moltiplicarsi di post social per chiedere che nell’Isola si adotti il “modello Valle d’Aosta” (che ha chiuso agli arrivi con una recente ordinanza).
“La possibilità che dalle zone rosse italiane si possa venire in Sardegna (attualmente zona bianca) rappresenta un paradosso e un rischio per la salute di tutti i sardi – si legge nel testo della petizione lanciata oggi -. L’esperienza dell’estate scorsa dovrebbe aver insegnato qualcosa ma pare non sia così. La Valle d’Aosta ha emesso un’ordinanza restrittiva, consentita dallo stesso Dpcm di Draghi, con cui si bloccano gli arrivi verso le seconde case non motivati e giustificati. Il presidente Solinas abbandoni la subalternità alla Lega e, nell’interesse dei sardi, emetta subito un’ordinanza che blocchi gli arrivi di non residenti senza giustificato motivo o necessità e autorizzi solo i ricongiungimenti parentali”. Al momento, nessuna decisione della Regione sulla questione.