La Sardegna c’è. Compatta, educata ed educante così come richiesto dall’associazione nazionale UnitaMente – Associazione Nidi Scuole Infanzia Servizi Infanzia 0/6 privati che a livello sardo con il gruppo “Titolari del servizio infanzia 0-6” oggi si è data appuntamento in viale Trento per manifestare a sostegno dei servizi educativi che in questa fase 2 dell’emergenza legata al Coronavirus non potranno riaprire, senza poter nemmeno usufruire degli ammortizzatori sociali.
Un gruppo nutrito di insegnanti e genitori sono davanti alla regione di Cagliari, tutti a debita distanza e con le mascherine – come richiesto dagli organizzatori. Tanti sgabellini colorati, quelli utilizzati negli asili nido e pupazzi, sonagli e giocattoli ogni tipo che, come previsto verranno abbandonati – e poi recuperati – come simbolo di un totale abbandono da parte delle istituzioni dei luoghi di cura della fascia 0-6.
“Siamo un comitato spontaneo del servizio 0-6 che chiede risposte e protocolli sanitari e organizzativi per poter andare avanti – spiega il portavoce delle centinaia di persone che in viale Trento sono in attesa di essere ricevuti dal capo di gabinetto – Vorremmo avere risposte per poter lavorare, capire se c’è l’opportunità di lavorare nei mesi estivi o direttamente a settembre ma soprattutto capire come poterlo fare”.
Un gruppo nato durante sul social whatsapp durante la quarantena e che in questi mesi ha cercato di capire come modificare in funzione della neonata distanza sociale difficile da far capire e trasmettere ai più piccoli che proprio con il tatto apprendono e crescono. Oggi i “Titolari del Servizio per l’Infanzia 0-6” di tutta l’isola sono in viale Trento con le loro magliette colorate che ricordano i colori dei bambini per ricevere risposte in nome di tutte le famiglie sarde.
articolo in aggiornamento.
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