Un NO secco quello che pronuncia la Fondazione Maria Carta riguardo l’ipotesi di stoccare le scorie nucleari nell’Isola Sarda. La Fondazione ha sempre prestato un’attenzione particolare ai temi dell’autonomia, della salvaguardia dell’ambiente e della conservazione del patrimonio storico-culturale, creando anche progetto Freemmos, che negli ultimi anni ha contribuito a informare e quindi sensibilizzare i sardi sul tema dello spopolamento dei piccoli centri dell’interno della Sardegna. Si può certo ipotizzare, non a torto, che la creazione di centri di stoccaggio delle scorie nucleari nell’Isola non farebbe che acuire questo fenomeno.
Per questa ragione è stata lasciata la petizione che ha già raccolto più di 130 tra artisti, musicisti, associazioni, gruppi folk e operatori culturali anche dall’estero. “Saremo pronti a usare tutte le armi a noi più congeniali i canti, i suoni e i balli della nostra terra, a sostegno di una sacrosanta battaglia nel nome di tutto il popolo sardo. -Ha spiegato il presidente della Fondazione Leonardo Marras -L’iniziativa vuole rafforzare la mobilitazione in atto di istituzioni, enti e movimenti culturali, per ribadire un no deciso e definitivo al pericolo di una nuova e pericolosa invasione”