È terminata dopo un anno e mezzo la latitanza dell’ex bandito sardo Graziano Mesina. Le forze dell’ordine lo hanno rintracciato e arrestato questa notte nel centro barbaricino di Desulo. 79 anni, ma ancora scaltro, si era reso irreperibile nel luglio del 2020 sottraendosi ad un procedimento esecutivo che lo condannava a 30 anni di reclusione.
Diverse le ipotesi in questi mesi. Si pensava persino che Grazianeddu, come lo chiamano tutti in terra sarda, fosse riuscito a fuggire all’estero. Finite le fantasiose congetture l’ex primula rossa del banditismo sardo torna dietro le sbarre.
Una vita travagliata quella di Mesina che inizia ad avere problemi con la giustizia fin da giovanissimo. Diversi i capi di imputazione contro di lui, dai sequestri alle ipotesi di omicidio, dal traffico d’armi fino al traffico internazionale di droga.
Quasi 40 anni di carcere, diverse evasioni e persino l’ottenimento della Grazia da parte del Presidente della Repubblica Ciampi, vedono Mesina come il protagonista indiscusso di anni di cronaca nera sarda e non solo. Il suo nome era finito nell ’elenco dei latitanti di massima pericolosità e le ricerche, anche nel momento in cui i mass media gli hanno dato tregua, non si sono mai fermate.
L’arresto, a pochi chilometri dal suo paese di origine, Orgosolo, pone la parola fine ad un capitolo della storia isolana durato mezzo secolo.