Sembra che la situazione emergenziale che stiamo vivendo a causa della Covid 19, non freni la violenza di genere.
Al contrario, la convivenza forzata con il partner violento aumenta la possibilità che un litigio si trasformi nell’atto estremo del femminicidio. E’ accaduto ieri pomeriggio intorno alle 17.00 a Serramanna in provincia di Cagliari.
Marisa Pireddu di 51 anni è stata accoltellata ripetutamente dal marito, Giovanni Murtas di 57 anni dopo una colluttazione seguita all’ennesimo litigio, nel loro appartamento di Via Turati. Il femminicida ha poi tentato il suicidio con la stessa arma ed è stato quindi elitrasportato all’Ospedale Brotzu di Cagliari. E’ la terza vittima di quest’anno in Sardegna, Speranza Ponti e Zdenka Krejcikova l’hanno preceduta nei primi tre mesi del 2020. La nostra Isola gode di un triste primato.
Secondo l’ISTAT è seconda in Italia per femminicidi solo dopo la Provincia Autonoma di Bolzano. C’è stato un crescendo allarmante: dal triennio 2010/12, quando la percentuale di femminicidi ogni 100.000 abitanti era dello 0,28%, si è passati allo 0,68% nel triennio 2016/18 con la percentuale tendenzialmente in aumento. L’impegno delle associazioni femminili dell’Isola – Coordinamento3 Donne di Sardegna, Rete delle Donne di Alghero, ADOS, Donne di Carrelas e altre – è forte e costante nel condannare ogni femminicid, nell’intraprendere ogni possibile iniziativa per la prevenzione e il contrasto alla violenza educando i più giovani e sensibilizzando gli adulti a non abbassare la guardia fino a che la Sardegna non dovrà più piangere una sua sola figlia uccisa in quanto donna!