Ammonterebbero a circa 50 milioni di euro i danni a Bitti, epicentro dell’alluvione che, lo scorso 28 novembre, ha causato la morte di 3 persone e catapultato diverse aree dell’Isola in uno scenario di devastazione e paura. Questa la stima che emerge a margine del tavolo tecnico convocato a Nuoro dal prefetto, Luca Rotondi, con l’intervento del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Un incontro che ha seguito il sopralluogo delle autorità nel territorio del Comune barbaricino (presente il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli), drammaticamente ferito dalla violenza dell’acqua e del fango che hanno tenuto sotto scacco diversi centri sardi per ore.
Il Governo avrebbe assicurato lo stanziamento immediato di parte delle somme utili alla messa in sicurezza e alla ricostruzione, e Boccia avrebbe sintetizzato in questi termini la cornice dell’intervento all’orizzonte: “Usciamo da questo incontro con la certezza che serviranno immediatamente 9 milioni 144mila euro per le urgenze“. La stima complessiva si attesterebbe sui 50 milioni, soldi che, ha spiegato il ministro, “dovranno essere ripartiti tra interventi immediati e interventi strutturali“.
Di poche ore fa la riapertura del ponte sulla statale 389 che collega Bitti a Buddusò, in località Maccarronare, all’esito dei lavori di ripristino attivati dopo il disastro. Un intervento condotto in tempi particolarmente ridotti per cui è arrivato il ringraziamento del sindaco, Giuseppe Ciccolini, all’Anas: “Senza pause ha operato con una organizzazione straordinaria“.
Sul fronte regionale, dalla Giunta Solinas l’introduzione di un pacchetto di 40 milioni di euro “subito disponibili per il ristoro dei danni subiti dalle popolazioni colpite dall’alluvione” a Bitti e in altri territori della Sardegna.
“La contemporanea presenza di Stato, Regione e Comune – ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, nel corso della ricognizione – rappresenta un segno concreto della leale collaborazione istituzionale e della vicinanza ad una comunità fortemente colpita, che ha prontamente dimostrato una grande forza per una rapida ripartenza“.
L’obiettivo è il ritorno alla normalità nel breve periodo: “La Regione – ha aggiunto Lampis – è sensibile alle richieste di questa comunità che ha subito lutti e danni ingenti e continua ad essere costantemente presente sul territorio con le sue strutture. Dopo la richiesta fatta dal presidente Solinas, il Governo nazionale ha decretato il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, che ci consentirà di ottenere strumenti e risorse per accelerare i tempi della ricostruzione e della messa in sicurezza del paese, affrontando subito i problemi più urgenti“.