Una manifestazione pacifica e silenziosa, come tante si sono susseguite in questa quarantena e soprattutto in questi primi giorni della fase2. Ci si aspettava una rinascita, maggiore attenzione e invece l’incertezza della pandemia e l’incubo di una nuova ondata di contagi sta spegnendo lentamente le speranze di tante attività.
Gli operatori della bellezza, a livello nazionale ultimi in classifica, insieme ai ristoratori, per la riapertura hanno deciso oggi di manifestare alle 11 e alle 20 davanti ai propri saloni. “Manifestiamo per non essere dimenticati, per ricevere il giusto e concreto aiuto da parte delle istituzioni – spiegano – abbiamo bisogno di essere ascoltati e sostenuti concretamente”.
Abiti neri e un fiocco verde speranza i simboli della protesta pacifica. “Vogliamo rassicurare le clienti che ci stiamo battendo per seguire un protocollo di sicurezza COVID-19 e per la formazione delle nostre collaboratrici”. Questa mattina, la neonata associazione Bea, che raccoglie buona parte dei professionisti del settore, ha voluto esprimere il proprio dissenso. “Ad oggi nessuna certezza sulle date di apertura e neppure delle reali linee guida uniformi per la riapertura in sicurezza, ci confrontiamo sui social per capire condividere come ognuno si sta muovendo per sanificare gli ambienti e accogliere al meglio la clientela. Dallo stato ancora nessun aiuto né supporto”.