La rivoluzione verde del bio in agricoltura si arricchisce con il progetto BIO SLOW voluto dal Comitato Promotore di Associazione Nazionale Italia Bio, della Cooperazione internazionale Mediterranean Pearls, del Gruppo di Azione Locale del Campidano e della Copagri di Cagliari.
Guidato dall’Agenzia dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Autonoma della Sardegna LAORE, comincia il 10 febbraio il primo dei 6 incontri pubblici rivolti agli imprenditori che operano nel settore dell’agricoltura biologica che sta crescendo rapidamente, imponendosi anche come una filosofia e uno stile di vita che abbraccia elementi legati all’equità sociale, al turismo, al commercio solidale e sviluppo rurale e ambientale sostenibile.
Il viaggiatore oggi ricerca bellezza di paesaggi culturali in ambiente pulito e scoperta dei prodotti enogastronomici di qualità associati al territorio che visita. La Sardegna è in grado di ampliare la propria offerta turistica, attraverso il valore aggiunto delle produzioni bioagroalimentari.
Il Distretto BIO SLOW Sardegna dopo quello creato in Puglia e in Sicilia, deve centrare l’obiettivo di creare sinergie fra operatori turistici e imprenditori agricoli; in questo contesto il Comitato promotore BIO SLOW SARDEGNA, garantirà le azioni necessarie per operare in questa direzione. Per fare questo, le strategie da mettere in campo sono la garanzia della qualità dei prodotti bio, la loro valorizzazione attraverso specifiche azioni di marketing e il rafforzamento delle reti di vendita.
Mercoledì 10 febbraio alle ore 16.00, su piattaforma online teams al link https://bit.ly/3tafWCO, aprirà i lavori del primo incontro Ignazio Garau, presidente Italia Bio; interverranno Stefano Musanti, presidente GAL Campidano; Giuseppe Beppe Bullegas, agronomo, presidente Copagri Cagliari; Debora Sanna, presidente Cooperativa Internazionale Mediterranean Pearls. Coordinerà i lavori l’Agenzia LAORE. Seguirà dibattito.