Per la prima volta il Premio Vermentino ha preso la strada della Sardegna. E per la rassegna di Diano Castello la 28a edizione è stata quella della definitiva consacrazione: l’adesione di 67 aziende, in rappresentanza di sette regioni, con la presenza di 102 “etichette”, ne è la conferma.
L’evento, istituito nel 1994 per celebrare questo vitigno che alcuni secoli fa ha trovato terreno fertile nelle vallate dianesi, dallo scorso anno ha voltato pagina e si sta ritagliando importanti spazi a livello nazionale.
Dopo la Toscana nel 2020, un’altra new entry ha trovato spazio nell’albo d’oro: ad ottenere il punteggio più alto da parte della commissione esaminatrice è stato il “Cucaione 2020” della Cantina delle Vigne di Piero Mancini, con sede ad Olbia. Sul podio anche un’altra etichetta sarda, “Elibaria 2020” della Vinicola Attilio Contini (Or), e una umbra, la “Fiammetta 2020” dell’azienda Podere Marella di Castiglione del Lago (Pg). Ai primi vini tre classificati è stata assegnata la medaglia, o meglio lona (in onore delle caratteristiche cisterne sotterranee, tipiche di Diano Castello) d’oro.
“Ricevere questo premio ci riempie di soddisfazione – dichiara Alessandro Mancini, uno dei figli di Piero Mancini, fondatore dell’azienda – soprattutto perché dopo il duro e lungo lavoro svolto nelle nostre vigne, per cercare di ottenere un prodotto dalle caratteristiche uniche, in cantina siamo riusciti a preservare ed a trasmettere ai nostri vini quella qualità tanto ricercata.
Questo premio deve essere motivo di orgoglio non solo per la nostra azienda, ma per tutta l’enologia sarda, poiché siamo riusciti a dimostrate che anche i vini della nostra terra sono in grado, non solo di partecipare, ma addirittura di primeggiare nei concorsi di carattere nazionale”.
LA CANTINA – Sin dal 1965 la passione per la viticoltura ha portato Piero Mancini a realizzare più di 100 ettari di vigneti, dislocati in diverse aree della Gallura. In questi vigneti si producono diverse varietà di uve che vanno dal Moscato al Cannonau, dal Cabernet Sauvignon al Merlot, ma dove la figura principale è rappresentata dal Vermentino di Gallura DOCG (l’unica DOCG della Sardegna). Nel 1987 Piero Mancini decide di lavorare le proprie uve realizzando quel programma al quale da tempo pensava: costruire uno stabilimento enologico dove poter affiancare alla produzione dell’uva, la vinificazione e l’imbottigliamento dei vini. Nel 1989 di fronte al Golfo di Olbia si inaugura una cantina moderna, dove la tecnica enologica più avanzata si sposa magnificamente con la più valida tradizione. Dal 2001, dopo la scomparsa del suo fondatore, l’azienda è gestita dalla moglie e dai figli. Attualmente l’azienda produce 1.500.000 di bottiglie che trovano collocazione per circa il 50% in Sardegna, per circa il 40% nel resto dell’Italia e per il 10% all’estero (Germania, Inghilterra, Svizzera, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, California, Giappone, Australia).
Ultimamente è stato acquistato un nuovo terreno di circa 38 ettari, dove è stato impiantato un nuovo vigneto. Il metodo di coltivazione utilizzato è a spalliera. L’azienda adotta già da qualche anno la vendemmia meccanizzata. Il vino viene conservato in acciaio e la capienza dei serbatoi è di circa hl 12000.
L’azienda fa parte del consorzio CONVISAR che assieme ad altri enti regionali e all’Università di Sassari stanno effettuando ricerche e sperimentazioni per migliorare la qualità dell’uva prodotta in Sardegna. Qualche anno fa si è provveduto alla ristrutturazione della cantina e dell’impianto di imbottigliamento con macchinari all’avanguardia.