Non esiste solo il Covid, è stato detto, ripetuto e urlato da più di un palco. Manifestazioni di protesta di fronte agli ospedali, lettere, richieste di aiuto dai malati oncologici, mobilitazioni delle associazioni di ogni tipo sono state fatte da marzo dello scorso anno ma i fragili sono rimasti tali e sempre più isolati. Familiari e malati in questo ultimo anno si sono mobilitati per mantenere alta l’attenzione e garantire una corretta continuità assistenziale che al momento è venuta a mancare, così come tutt’ora manca un piano vaccini loro dedicato che li garantisca in questo periodo di emergenza sanitaria.
Numerose le lettere pervenute ai Urp, quotidiani e sindacati. Oggi pubblichiamo la lettera di una donna che disperata scrive all’Urp dell’ATS e in copia alla UGL Cagliari che ha scelto di segnalarla per farsi, ancora una volta, portavoce del disastro sanitario nel quale è precipitata l’isola.
“Buonasera, sono la moglie di un trapiantato di cuore da13 anni, non so a chi rivolgermi per capire in che modo le categorie fragili possano avere la garanzia per accedere alle cure necessarie in questo momento di confusione e di crisi sanitaria conseguente al covid, mi chiedo come mai in un ospedale come l’AO Brotzu non ci sia un canale di comunicazione con gli specialisti, onde evitare che a ogni variazione dello stato di salute dei nostri familiari si debba necessariamente passare da pronto soccorso, mio marito oltre a essere trapiantato di cuore ha anche un’insufficienza renale al 4° stadio, oggi ha avuto un rialzo pressorio notevole e io avrei voluto parlare con un cardiologo di quelli che lo seguono nel programma dello scompenso cardiaco, ma nonostante abbia provato a chiamare durante il giorno ripetutamente, nessuno risponde più ai numeri utili del reparto di cardiologia, il medico di base non si prende nessuna responsabilità e ci rimanda agli specialisti. Io credo che bisognerebbe garantire la continuità dell’assistenza anche da casa in modo da evitare anche i sovraffollamenti nelle corsie degli ospedali e nei P.S. Chiedo scusa se ho sbagliato a rivolgermi a voi ma sto rasentando la disperazione , ho bisogno di essere supportata e non so davvero a chi rivolgermi. Ringrazio per l’attenzione e porgo i miei saluti”.
“Nessun commento, solo un monito, una richiesta di attenzione, di ricordare che non ci si ammala solo di Covid”, scrivono, purtroppo dalla UGL.