In questi periodi di lockdown ci sentiamo tutti un po’ in gabbia..
Ma ci pensi mai che alcune donne non sono al sicuro nemmeno nella propria casa?”
Oggi, 25 Novembre, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, una giornata importante per tutta la comunità mondiale, alla quale andrebbe data la giusta importanza.
Ogni giorno delle nostre vite dovrebbe essere contro la violenza sulle donne, non solo una volta l’anno, non stiamo parlando di celebrare una persona, una festa o una ricorrenza, questa giornata esiste per combattere la violenza di uomini, solitamente, contro donne che cercano solo di essere libere, donne che cercano di fuggire da un mondo che non le rende felici, con un compagno, un marito, un fidanzato che non le ama per ciò che sono o che vogliono essere, che le trascura e le insulta o le deride, o nel peggiore dei casi, usa la violenza e le mani per ottenere ciò che vuole, contro il loro consenso. Ma non stiamo parlando solo di donne, purtroppo per noi.
A subire violenze, soprusi, maltrattamenti, è l’intero genere femminile: donne, ragazze, bambine.
Gli esempi non si trovano solo in Italia, se usciamo fuori dal nostro paese, se usciamo anche dall’Europa, gli esempi sono migliaia, milioni.
Le spose bambine nei paesi islamici, costrette a sposare un uomo più grande di loro, che nella maggior parte delle volte neanche conoscono o amano, costrette a stare per la vita con lui e accettare tutte le sue volontà: se lui vuole questo lei deve solo e soltanto obbedire e abbassare la testa.
Non possiamo continuare così.
Possibile che una donna, una ragazza debba avere il timore di camminare da sola su un marciapiede per paura che dietro di lei ci sia un uomo pronto ad aggredirla, verbalmente o fisicamente?
Possibile che una ragazza non si possa vestire come piace a lei per la paura che dei ragazzi la possano circondare e violentare, o nel peggiore dei casi, stuprare?
Possibile che alle bambine venga instillata sin da piccole la paura dei vicoli bui, la paura dell’uomo?
Qualcuno si è mai reso conto della realtà in cui stiamo vivendo?
Martin Luther King, pastore afroamericano, in una delle sue più famose frasi recitava: “We cannot walk Alone”, riferendosi al razzismo che circolava nell’America nel corso degli anni ‘50 e ‘60: che differenza c’è rispetto ad oggi? Che differenza c’è tra quel contesto storico e il mondo in cui viviamo?
Esatto, non c’è alcuna differenza.
La violenza non è soltanto fisica, ma c’è anche violenza psicologica, la peggiore fra tutte.
Può un uomo abusare di una donna soltanto perché quest’ultima è donna?
Può una donna non sentirsi protetta solo perché donna?
Può una donna essere fischiata in strada solo per il suo abbigliamento o il suo fisico?
Ma più precisamente… Può tutto questo essere vero?
I ragazzi, i nostri figli, possono per caso vivere in un mondo così, con questi insegnamenti?
Per noi, la minima manifestazione o protesta in piazza o in strada da parte delle donne ci fa esclamare “Questo paese sta diventando troppo femminista!”. Ma può essere vero?
Se davvero fosse così, oggi non staremo a ricordare tutte le vittime di femminicidio in Italia e nel mondo.
Questo paese, questo mondo è lontano anni luce dall’essere femminista.
“Se l’è cercata…” oppure “Oggi è toccato a lei, domani potrebbe toccare a te…”.
Per quale motivo dobbiamo incolpare la vittima di un qualcosa di cui non ha colpa?
È per caso una colpa vestirsi come più piace?
È per caso una colpa essere donna?
Pensiamo di essere migliorati rispetto a 50 anni fa soltanto perché abbiamo “accettato” di più la donna nella nostra società, ma non è affatto così.
Oggi celebriamo questa ricorrenza, ricordandoci però che andrebbe celebrata tutti i giorni, e ricordando soprattutto di far capire alle nuove generazioni che la violenza è sbagliata, nei confronti delle donne come nei confronti di tutti, e che l’unico modo per combatterla è quello di acculturarsi più che possono, di studiare e rendere questo mondo migliore, un mondo più giusto, dove la violenza sulle donne possa essere solo un brutto ricordo del passato.
No alla violenza sulle donne…