«Un immediato incremento dei fondi, attraverso risorse del bilancio regionale, al fine di garantire un adeguato riconoscimento economico ai professionisti in servizio presso le Aziende Sanitarie della Ras durante l’emergenza Covid+».
A chiederlo, in una lettera inviata al presidente della regione Christian Solinas, all’assessore regionale alla sanità, Mario Nieddu, e ai consiglieri regionali è il Nursing Up Sardgena, il sindacato delle professioni infermieristiche. «Riteniamo – si legge nella lettera – che la regione debba prendere atto che il personale sanitario in servizio presso le Aziende Sanitarie della Sardegna è risultato uno dei più colpiti in Italia dall’infezione dovuta allo svolgimento del servizio. Riteniamo, che la regione sia cosciente del disagio creato a numerosi professionisti infermieri trasferiti, con urgenza, in reparti Intensivi e Infettivi senza una adeguata formazione e affiancamento e che con spirito di abnegazione e nel silenzio hanno affrontato, a rischio della propria incolumità, il nuovo incarico assegnato con risultati proficui».
Nel sottolineare i «numerosi casi di professionisti in servizio presso i reparti No Covid che si sono trovati a lavorare con scarsità di dispositivi di protezione individuale con pazienti cosiddetti “grigi” o sospetti Covid+ o con positivi asintomatici».
Il Nursing Up isolano rimarca come la regione «non possa illudere i professionisti che, al fine di tutelare i propri familiari dall’infezione, sono dovuti ricorrere all’affitto di unità abitative, annunciando a mezzo stampa l’apertura di alberghi destinati al personale sanitario in servizio con i pazienti positivi e che, neanche nei territori più colpiti come il sassarese, hanno mai visto realmente la luce».
«Riteniamo che la regione autonoma della Sardegna – prosegue la lettera – debba prendere atto che analoghe istituzioni nel resto d’Italia hanno stanziato premi con importi medi di 1000 euro netti ai professionisti in campo a tutela della salute dei cittadini. Invece ci troviamo davanti ad un prospetto che tutti i professionisti infermieri hanno già catalogato come elemosina, e che rappresenta unicamente ciò che già da Ccnl nazionale spetta a questi professionisti».
La loro richiesta è quella di incrementare i fondi dai 100 ai 50 euro giornalieri. Inoltre, concludono, «si richiede in aggiunta un indennizzo di euro 2000 a tutti quei sanitari che hanno contratto il virus durante lo svolgimento del servizio».