In seguito alle sollecitazioni fatte dalla Garante per l’Infanzia e l’adolescenza Grazia De Matteis, la regione si è mobilitata per poter dare un aiuto ai giovani che hanno più difficoltà in questo periodo e alle loro famiglie.
In una lettera inviata al governatore della regione Sardegna Christian Solinas e all’assessore della sanità Mario Nieddu, la De Matteis ha approfondito la difficile situazione che stanno passando i minori che si trovano in comunità di accoglienza del territorio regionale.
In alcuni casi sono proprio adolescenti che si trovano lì proprio a causa del Covid-19, perché i propri genitori hanno contratto i sintomi o sono risultati positivi e non c’è nessuno a cui possono essere affidati.
La regione si è messa a disposizione nell’attivare percorsi specifici e la riorganizzazione di ambienti e spazi nelle strutture, dove si ritiene più necessario. Ha chiesto che tutti gli interventi siano realizzati in un quadro di coordinamento efficace del sistema pubblico, regionale e non, che deve vedere coinvolti i sanitari di medicina generale, i pediatri di libera scelta ed i servizi sociali comunali. Tra le criticità sottolineate, c’è quella delle conseguenze che quest’epidemia ha avuto e ancora ha sul diritto allo studio degli studenti sardi e sui loro rapporti con il sistema educativo regionale.
L’educazione in digitale ha senz’altro aperto nuove e intriganti prospettive, ma su alcuni punti, si può dire che presenta delle criticità sull’applicazione in tutto il territorio regionale, che “lasciano indietro” proprio alcuni adolescenti che già si trovano in una situazione particolare o con delle famiglie socialmente o economicamente fragili.
La regione sta lavorando per sistemare questo problema, sono già stati stanziati dei fondi per le famiglie con queste difficoltà. Per questo la Garante, che ha scritto agli assessori della pubblica istruzione, degli affari generali ed all’Anci, ha richiesto l’intervento della Regione e dei Comuni per lo sviluppo delle reti wi-fi.
I problemi finora emersi sono proprio riguardo la disponibilità di materiale informatico – PC, computer e tablet – e di connessioni efficienti, inclusa anche la “copertura” di alcune zone marginali e le difficoltà di alcune famiglie nell’aiutare i figli ad attivarsi digitalmente. Si sta lavorando per risolvere al più presto questi problemi e per non lasciare nessuno indietro, soprattutto in questa particolare situazione di svolta.