Il declassamento della Sardegna dal giallo all’arancione, con l’introduzione di ulteriori restrizioni per contrastare la diffusione del Coronavirus, ha destato clamore e non si arresta il pressing dopo la decisione del Governo. Di “scelta irragionevole” aveva parlato immediatamente il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, intervenuto con il governatore Christian Solinas all’inaugurazione dei nuovi posti di terapia intensiva (30) a Sassari, il 23 gennaio scorso. Nelle ultime ore, la notizia di un dossier al vaglio dell’Assessorato regionale della Sanità per essere consegnato all’ufficio legale della Regione al fine di promuovere un ricorso contro le misure di chiusura imposte all’Isola, che punta a tornare “gialla” nel più breve tempo possibile.
“Assistiamo a un paradosso – ha dichiarato Solinas a margine dell’ordinanza del ministro Roberto Speranza -. Mentre inauguriamo nuovi posti letto in terapia intensiva, ben trenta, e altri quattordici sono già pronti a Cagliari, nella struttura Covid del Binaghi, il Ministero decide il passaggio della Sardegna in zona arancione per il superamento della percentuale dei ricoveri. Noi riteniamo che questo calcolo sia sbagliato e già da ieri abbiamo manifestato allo stesso Ministro tutte le nostre perplessità e la contrarietà assoluta a una decisione di questo tipo (…). Dietro quei colori ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteleremo le ragioni della Sardegna in ogni sede”.
Il rischio “alto” che ha fatto precipitare la Sardegna in zona arancione sarebbe legato, tra i vari parametri usati per inquadrare le singole regioni nella varie fasce di colore, al superamento della soglia del 30% dei posti occupati in terapia intensiva tra l’11 e il 17 gennaio scorsi (nello specifico al 31%). Attualmente però, secondo l’ultimo rapporto Agenas richiamato dall’Ansa, la percentuale sarebbe calata al 24%.
Il caso del declassamento sarà al centro dei lavori della Sesta Commissione del Consiglio regionale, e l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, riferirà in merito ai dati trasmessi alla cabina di regia nazionale e sui provvedimenti adottati sabato scorso dal ministro della Salute, Roberto Speranza. La convocazione in Commissione arriva dopo la richiesta delle opposizioni, rivolta al presidente della Commissione Sanità, Domenico Gallus, di integrare l’ordine del giorno della seduta di domani dedicata all’audizione del commissario straordinario Areus sui servizi attivati durante l’emergenza. Apertura prevista alle ore 10.
“In merito ai dati trasmessi dalla Regione alla cabina di regia nazionale e alle disposizioni che hanno portato la Sardegna in zona arancione – ha spiegato Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti – parliamo di un tema di estrema importanza per le connessioni con la salute pubblica e con l’economia dei nostri territori. Deve essere affrontato nella sua interezza, con la massima trasparenza e senza alcuna omissione”.
“È urgente che l’assessore alla Sanità sia presente alla riunione – hanno sottolineato i capigruppo dell’opposizione -. È oggi il tema su cui è più importante la massima chiarezza, anche per poter percorrere tutte le eventuali strade per una rivendicazione precisa a livello nazionale da parte della Sardegna”.
Covid, il bollettino di oggi
Appena diffuso l’aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sui numeri dell’emergenza nell’Isola, nel consueto bollettino Covid che riporta in testa i dati dei nuovi contagi e dei decessi registrati nelle ultime ore.
Sono 37.258 i casi di positività complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio della pandemia, 207 i nuovi casi rilevati e 3 le persone decedute (in tutto 952). 555.999 i tamponi effettuati complessivamente, con incremento complessivo di 3.240 test rispetto al precedente bollettino.
472 i pazienti che risultano attualmente ricoverati presso reparti non intensivi (+8 rispetto al dato di ieri), 48 (+3) i pazienti in terapia intensiva. 16.483 le persone in isolamento domiciliare, si registra un dato complessivo di 18.856 guariti (+300), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 447.
Dei casi positivi complessivamente accertati, 8.567 (+50) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.146 (+28) nel Sud Sardegna, 3.040 (+36) a Oristano, 7.486 (+46) a Nuoro, 12.019 (+47) a Sassari.