Nessuna tregua per i comuni del Marghine. Nonostante le feste abbiano portato con sé maggiori restrizioni, il Covid-19 non ha accennato a fermarsi. Probabilmente le norme che ormai, a distanza di un anno, dovremmo conoscere tutti, faticano ad essere completamente assimilate.
Nuova stretta per la Sardegna che, a partire da oggi, passa da zona gialla a zona arancione, con la conseguenza che, alcuni settori, già fortemente penalizzati, vedranno calare una mannaia dall’alto senza poter fare nulla al riguardo.
“L’indice Rt di 0,95 della Sardegna non è sufficiente per la nostra permanenza in zona gialla – spiega il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu –. Altri indici preoccupanti, quali il rapporto fra positivi e tamponi eseguiti, la percentuale di posti occupati nelle terapie intensive superiore al 30 %, oltre 50 positivi ogni 100 mila abitanti, oltre ad alcuni focolai in residenze per anziani e strutture sanitarie, tutto questo ci portano inesorabilmente in zona arancione, con scenario di tipo 1 per livello di rischio alto. Con tutti i disagi che ne conseguono e con un ulteriore affondo sull’economia”.
Questo il punto della situazione nei diversi paesi del Marghine:
A Macomer – fa sapere il sindaco Antonio Succu – sulla base dei dati ATS si registrano, al momento, 33 cittadini in quarantena, di cui 30 covid positivi rispetto ai 24 della settimana scorsa, oltre ad una persona sintomatica per Covid-19 ricoverata in ospedale.
“Siamo alla terza ondata – afferma il sindaco Succu –. Rendiamoci conto di questo e non abbassiamo la guardia. Si, perché alcuni di noi stanno abbassando la guardia, e anche la mascherina, magari lasciando scoperto il naso. Ricordo che l’accesso alle vie respiratorie, che utilizza il virus, avviene tramite due ingressi: bocca e naso. Se con la mascherina copriamo solo la bocca, il virus penetra liberamente dal naso, cosicché la mascherina ha funzionato solo da sotto mento. La solita scusa del redarguito a tal proposito è “la mascherina mi scende”. Così facendo non vogliamo bene né a noi stessi né agli altri”, conclude il primo cittadino.
A Lei, al 16 gennaio, sono 21 le persone positive. Dopo aver faticosamente conquistato i contagi zero, purtroppo, l’ombra del virus torna ad aleggiare sul piccolo borgo del Marghine. Infatti, dei 33 tamponi molecolari eseguiti presso la struttura USCA di Macomer, sono risultati positivi 16 soggetti. A questi sono state sommate altre due persone il cui tampone era stato prelevato a casa. Mentre il numero dei ricoverati è pari a tre, di cui 2 provenienti da struttura.
“Si tratta di numeri provvisori – ha affermato il sindaco Luigi Cadau – in quanto la situazione è degna di attenzione per quanto riguarda la diffusione del virus tra gli studenti di elementari e medie”.
A Noragugume, a seguito della presenza di due Operatori Sanitari positivi al Covid-19 operanti nella Comunità Integrata locale, sono stati eseguiti da ATS i tamponi a tutti gli ospiti.
“Il dato, anticipato in maniera ufficiosa, è che 8 di essi risultano positivi anche se non hanno manifestato sintomo alcuno – afferma la sindaca Rita Zaru –. In attesa del completamento dello screening su tutti gli operatori e collaboratori si consiglia vivamente a tutta la popolazione il rispetto delle regole prescritte dalla norma per evitare il diffondersi del contagio”.
A Silanus, attualmente, i positivi sono 5. “Non abbiamo paura di sembrare ripetitivi – ha affermato il sindaco Gian Pietro Arca –. Continueremo fino alla fine di questa emergenza a sostenere che l’unica arma che abbiamo contro il Covid-19 è il rispetto delle norme di sicurezza, che dobbiamo seguire senza mai abbassare la guardia. Solo così potremo impedire al virus di diffondersi”.
I sindaci del Marghine non mancano di fare le solite raccomandazioni, facendo presente che l’influenza di stagione è quasi inesistente, pertanto, in presenza di sintomi influenzali, difficoltà respiratorie, febbre, dolori articolari e muscolari, nausea, mancanza di gusto e olfatto, bisogna immediatamente avvisare il proprio medico di famiglia, la guardia medica o il 118.
A questo proposito la sindaca di Bolotana Annalisa Motzo e l’amministrazione comunale tutta, per l’ennesima volta, puntualizzano questo aspetto: “Dobbiamo ricordarci che la prima cosa da fare è quella di contattare, sempre e comunque, il proprio medico di base, che provvederà ad avviare le corrette procedure rivolgendosi all’Asl competente per il territorio. Il tampone fai da te, eseguito dopo il contatto con un positivo, non è attendibile in quanto non tiene conto del periodo di eventuale incubazione. Un tampone deve essere eseguito dalle 72 ore fino a 5 giorni dopo l’ultimo contatto”.
A Bolotana, considerato il prolungarsi della situazione emergenziale causata dal virus che, purtroppo, continua a farsi sentire, in un’ottica di prevenzione e attenzione nei confronti della comunità, il comune ha deciso di donare, e distribuire, ai nuclei familiari in cui siano presenti persone con un’età compresa tra i 70 e 100 anni, un saturimetro: strumento prezioso per il monitoraggio di parametri importanti in questo periodo, quali percentuale di ossigeno nel sangue e battito cardiaco.
A Borore, al 16 gennaio, stando ai dati ATS, sono 4 le persone positive.
A Bortigali, il sindaco Francesco Caggiari, fa saper che il 6 e 7 febbraio e il 13 e 14 febbraio, presso la palestra comunale, a partire dalle 8:30 e fino alle 17:30, si farà lo screening di massa. “È importante partecipare per la sicurezza di tutti”, ha affermato il primo cittadino.
A questo proposito, il Commissario Straordinario dell’ATS, Dr. Massimo Temussi, nell’ambito della campagna di screening denominata “Sardi Sicuri” aveva annunciato che la prossima tappa sarebbe stata proprio quella della provincia di Nuoro.
A Sindia, il sindaco Luigi Daga, ha fatto sapere che, nella giornata di martedì 26 gennaio, presso il centro servizi in località San Demetrio, dalle ore 15:00 alle ore 16:00 verranno effettuati 50 tamponi rapidi da parte della cooperativa “Il Quadrifoglio”. Gli interessati potranno prenotarsi scrivendo a ilquadrifoglio2015@tiscali.it oppure telefonando al numero 340 1800167. Per avere la gratuità della prestazione, il richiedente dovrà esibire all’ufficio comunale dei servizi sociali, entro e non oltre le ore 13:00 del 25 gennaio, la certificazione ISEE del 2020 o del 2021 inferiore a 9mila euro.