Sono le nuove unità speciali di continuità assistenziale – USCA – che garantiranno d’ora in avanti la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19 e che non necessitano del ricovero ospedaliero.
L’ingresso nella fase 2 consentirà grazie a questa modalità un controllo diffuso che permetterà di presidiare tutto il territorio del Nord Ovest della Sardegna.
“Le USCA ci permettono di spostare l’assistenza per il Covid 19 dall’ospedale al territorio anche per consentire agli ospedali di tornare alla piena operatività per la cura delle altre patologie. Un approccio multidisciplinare che assicura assistenza adeguata e aggiornamento tempestivo dell’evoluzione del quadro clinico del paziente domiciliato, interagendo con gli ospedali Covid e i dipartimenti medici”, spiega il Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais.
Ogni USCA sarà composta da infermieri e medici che si occuperanno di seguire, su indicazione del medico di base, i pazienti in isolamento domiciliare, asintomatici e pauci-sintomatici, e affiancheranno le già operative UIAT, istituite dall’Unità di Crisi Locale di Sassari. Una organizzazione diagnostica diffusa e continua che permetterà di completare l’offerta assistenziale del nord Sardegna; Queste Unità, infatti, presenti su tutto il territorio regionale saranno attive ora nelle sedi di Continuità Assistenziale ASSL Sassari, a San Camillo e ad Alghero.
“Nei prossimi giorni saranno inoltre abilitati in Sardegna nuovi laboratori diagnostici per SARS-CoV-2 – sottolinea il Presidente Pais – tra cui l’ospedale di Alghero, che per merito delle professionalità di cui dispone, avrà la possibilità di effettuare le analisi dei tamponi in loco a vantaggio della velocità di risultato e della sicurezza e operatività della struttura ospedaliera”.