È in vigore da ieri l’ordinanza del Comune di Bono, resa necessaria per via del nuovo aumento di contagi da Covid-19. Sono state adottate misure stringenti -che rimarranno attive fino al 17 gennaio 2021 -per limitare l’avanzamento e l’innalzamento del curva: chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado e del cimitero, sospensione di tutte le funzioni religiose e civili, cerimonie funebri comprese, che saranno celebrate solo al cimitero e alla presenza di massimo 15 congiunti stretti. Anche gli esercizi commerciali sono stati coinvolti nella nuova ordinanza e dovranno chiudere al pubblico alle 19, mentre i mercati e la vendita ambulante resteranno chiusi fino alla termine dell’ordinanza.
Alle 19,30 scatterà il coprifuoco: sono consentiti solo gli spostamenti assolutamente necessari, previa autocertificazione, in più durante le domenica 3-10-17 gennaio 2021, dalle ore 16 alle ore 05 del giorno successivo sono consentiti gli spostamenti motivati da stato di necessità improrogabile e tutte le attività commerciali, eccezion fatta per farmacie, parafarmacie ed edicole, dovranno tenere le saracinesche abbassate.
Il provvedimento non ha tardato a far emergere del disappunto, manifestato dal Vescovo di Ozieri, che ha definito inverosimile l’ordinanza del Comune. Per la Diocesi le misure sono troppo severe nei confronti delle funzioni liturgiche e non tengono conto del rigido protocollo a cui devono sottostare i fedeli quando prendono parte alle cerimonie religiose. Nel comunicato rilasciato dalla Diocesi è stato anche sottolineato che la comunità religiosa, grazie all’impegno dei parroci, dei preti, dei collaboratori e al senso di responsabilità dei fedeli, ha rispettato le misure di contenimento della pandemia di Covid-19. La nota ha però anche messo in evidenza come non sia nelle mani dei prelati il comportamento che i fedeli assumono una volta fuori dalla Chiesa.
Un’ordinanza con un giro di vite tale, si legge nel comunicato, riporta alla memoria i tempi difficili del primo lockdown, quando il dialogo tra Stato e Chiesa era stato tutt’altro che sereno. Il Vescovo, nella chiusura della nota, ha auspicato un dialogo sincero e aperto, in modo da poter affrontare insieme con le amministrazioni, questi tempi difficili.