Oggi ho il piacere di farvi immergere dentro una realtà tanto importante quanto fragile: la scuola. La colonna portante del sistema formativo italiano che con l’arrivo della pandemia ha mostrato debolezze, insicurezze, paure. Nuda e vulnerabile davanti a un’opinione pubblica armata di giudizi. In questi giorni ho avuto l’opportunità di conoscere più a fondo le attuali dinamiche scolastiche e poter raccontare cosa sta realmente accadendo negli istituti della città di Sassari, tra DAD e lezioni in presenza. Questo è stato reso possibile grazie alle testimonianze di docenti e dirigenti scolastici, portavoci di una categoria professionale che lotta a denti stretti per la sopravvivenza di una scuola buona e sana.
I protagonisti di quest’oggi sono il Convitto Nazionale Canopoleno e il Liceo Classico Azuni. Due centri d’istruzione, due quartieri diversi, due realtà di gestione dell’emergenza. Scopriamoli assieme.
Convitto Nazionale Canopoleno
In rappresentanza dell’istituto di via Luna e Sole ha parlato il dirigente scolastico, prof. Stefano Manca. <<Il Canopoleno fa parte della rete dei 39 Convitti nazionali presenti in Italia e ospita la scuola primaria e le scuole secondarie di primo e secondo grado. Marzo, con il lockdown e la chiusura delle scuole, è stato il mese di prova. Abbiamo iniziato a sperimentare la DAD con i più grandi, partendo prima dal liceo per poi estendere il percorso didattico online anche ai più piccoli. Abbiamo una piattaforma online privata, dotata di registro elettronico e per la didattica utilizziamo le piattaforme Google Suite, Meet e Classroom>>.
In merito agli aiuti ricevuti grazie al decreto governativo prof. Manca ha dichiarato: <<l’ATS locale così come lo Stato sono stati molto presenti. Lo Stato non ci ha abbandonato. Il gel per sanificare le mani e le mascherine sanitarie arrivano puntualmente e sono stati consegnati anche i banchi innovativi con le ruote. Sono arrivate anche le risorse per l’acquisto dei pc in comodato d’uso e per la connessione. Per quanto riguarda i banchi avevamo già quelli singoli e solo 11 doppi. In più abbiamo utilizzato le risorse finanziarie del Convitto per ulteriori spese tra cui 300 sedie con pensilina>>. A mancare di più, specialmente tra gli alunni più piccoli, è sicuramente il contatto umano. <<Per loro si organizzano spesso attività ricreative all’aperto, mentre durante i 15 minuti di ricreazione si deve necessariamente rimanere seduti e si può consumare il pasto di metà mattina. Gli studenti in generale si sono dimostrati seri, responsabili e con grande motivazione. Riguardo agli alunni con disabilità gli viene data la possibilità di frequentare in presenza con il professore assieme all’insegnante di sostengo, mentre il resto della classe segue la lezione in DAD>>.
Liceo Classico Azuni
A dare testimonianza di quanto accade in questo istituto è stato il prof. Gian Mario Pittorru, vicepreside della scuola. Questo liceo tra tutti quelli presenti in città ha la particolarità di avere oltre al classico indirizzo di studio anche quello musicale e coreutico. <<Per queste classi, di pomeriggio, rimane aperto il plesso di via de Carolis – ha spiegato prof. Pittorru. Dopo la DAD la mattina, i ragazzi hanno la possibilità di svolgere le lezioni di musica e danza nei laboratori della sede distaccata. Le lezioni di didattica a distanza hanno una durata di 45/50 minuti così da garantire agli alunni 10/15 minuti di riposo, dovendo stare tutta la mattina davanti al computer>>. Anche al liceo Azuni gli studenti con disabilità hanno la possibilità di frequentare in presenza assieme al professore e accompagnati dall’insegnante di sostegno.
<<Al momento tutte le classi sono in DAD ma prima della nuova chiusura ci siamo dovuti un po’ arrangiare. Abbiamo avuto difficoltà a reperire delle sedute singole per ogni studente. Ci mancavano banchi, quelli con le rotelle sono arrivati 10 giorni fa e da poco anche due lavagne LIM. Mentre banchi, sedie e cattedre della protezione civile ancora non sono arrivati. Abbiamo dovuto liberare le classi da banchi doppi e quando svolgevamo lezioni in presenza per le classi più numerose abbiamo dovuto ricorrere ai laboratori che, avendo spazi più grandi, permettevano di mantenere il distanziamento>>. Nonostante gli ostacoli del cammino il vicepreside si è ritenuto soddisfatto del lavoro che stanno portando avanti, <<tutti indistintamente hanno cercato di dare il massimo e stiamo facendo il massimo, rispondendo alle necessità di tutti>>.
Per conoscere le realtà del Liceo Scientifico Spano e dell’Istituto Comprensivo San Donato, andate a leggere il proseguo di questo piccolo report nell’articolo: Sassari: scuola ai tempi del Covid. Report da Liceo Spano e Istituto San Donato, Sassari: scuola ai tempi del Covid. Report da Liceo Spano e Istituto San Donato (corrieresardo.it)