Olio EVO prodotto in Sardegna a rischio a causa del “Sardinian Sounding”. Una tavola rotonda, organizzata dalle associazioni dei consumatori aderenti al progetto “Io Consumatore Sardegna”, ha trattato l’argomento, ancor più insidioso della contraffazione, del “Sardinian Sounding”, parole sulle etichette delle bottiglie che richiamano l’isola ma che di isolano l’olio che contengono ha poco o niente. L’obiettivo dell’incontro è quello di tener alta l’attenzione su questo fenomeno che danneggia i produttori locali e confonde il consumatore convinto di acquistare, ad un prezzo conveniente, un prodotto genuino dell’isola. I vari aspetti del fenomeno sono stati presentati dal vicepresidente ADOC (Associazione Difesa Orientamento Consumatori) Andrea Falchi e affrontati dai rappresentanti delle più importanti associazioni dei consumatori della Sardegna. La presidente dell’Unione dei Consumatori Sardegna, Monica Satolli, ha esposto il vademecum utile agli acquirenti per potersi districare nella jungla delle etichette.
Olio di Sardegna: a rischio contraffazione “Sardinian Sounding”

“Chi acquista – avverte Michele Milizia di Casa del Consumatore – è chiaramente attratto in prima battuta dal prezzo. E si trova davanti bottiglie che vengono proposte a pochi euro al litro, a fronte di olio Dop, extravergine, che va per i 10. Di fronte a questo squilibrio i produttori e i distributori, se vogliono sconfiggere la concorrenza sleale, devono puntare molto sulla trasparenza, per far emergere le caratteristiche superiori dei prodotti della nostra isola”. L’olio EVO dell’isola, tutelato e protetto da marchi di qualità e certificazioni, è insidiato da produzioni che utilizzano materie prime extraregionali. E’ un prodotto di qualità superiore. La sua difesa e il suo riconoscimento attraverso un’etichettatura trasparente e chiara, è importante e necessario perché alto è il rischio di contraffazione e di prodotti “similsardi” immessi in commercio: “Sardinian Sounding” – sembra sardo ma non è.
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