#Noalbullismo. Sa Violentzia est s’argumentu de chie no tenet argumentos.
Un manifesto bilingue di dieci punti per dire no al bullismo e supportare le giovani vittime della piaga moderna. Il bullismo avvolge fisicamente e psicologicamente i figli della Sardegna, vittime di altri figli, talvolta ugualmente fragili.
Questo l’ultimo gran lavoro del Corecom per la nostra gioventù, che con la regione Sardegna ha deciso di investire nella tutela dei più piccoli. Dopo il premio giornalistico Gianni Massa dedicato a bullismo e cyberbullismo, gli occhi dell’organo di consulenza e garanzia sono nuovamente puntati sull’argomento al fine di penetrare nel fitto bosco di sensazioni, paure e drammi adolescenziali.
Il manifesto già diffuso sul web, sarà successivamente divulgato nelle scuole, sia in italiano che in sardo, con l’auspicio che studentesse e studenti riescano a individuare tempestivamente il fenomeno e combatterlo. Troppo spesso, infatti, il bullismo viene inizialmente preso con leggerezza, le ragazzate che fanno gruppo, e ci si rende conto della gravità solo quando i danni psicologici e le violenze diventano insostenibili. Oggi il fenomeno ha una crescita costante in tutta Italia e la Sardegna non fa eccezione.
Sa limba trasmette il valore identitario del popolo sardo, la cui forza non è violenza ma si manifesta con il coraggio di affermare la propria identità e con il sostegno ai più deboli. Diffondere il decalogo anche in lingua sarda renderà il messaggio ancora più forte. Il bullismo non è un gioco ma può costare la vita: per questo nessuno deve restare indifferente.
Il Manifesto nasce dalla collaborazione tra il Servizio Comunicazione istituzionale della Direzione generale della Presidenza e il Corecom, impegnati entrambi nella diffusione di iniziative di comunicazione sociale, rivolte a giovani e adulti. Il decalogo sarà diffuso attraverso i media tradizionali, i news media, i social sia della regione, sia del Corecom, e ricorda il numero di emergenza 114 istituito dall’associazione Telefono Azzurro. Chi subisce un atto di bullismo o assiste a un atto di bullismo non deve avere paura di rivolgersi agli adulti per parlarne, denunciare e trovare ascolto e aiuto.
“Il Corecom nello svolgimento delle sue funzioni vigila sul fenomeno del bullismo per contrastarne ogni forma di diffusione, per assicurare il rispetto delle norme di tutela dei minori nella rappresentazione mediatica radiotelevisiva – afferma la Presidente del Corecom Susi Ronchi. Ci siamo confrontati, abbiamo discusso e approfondito tutti i temi relativi al Manifesto, e ci stiamo impegnando affinché le raccomandazioni da noi proposte vengano condivise nella maniera più ampia possibile. Il linguaggio scelto per redigere il Decalogo – aggiunge Ronchi – è diretto, chiaro, calibrato in modo da raggiungere facilmente quella platea di ragazzi potenzialmente aggredibile da atti di bullismo”.
Monitorare, studiare e analizzare il fenomeno in modo da comprenderlo e dare il massimo supporto ai ragazzi e alle ragazze: questo l’obiettivo finale dell’iniziativa. Rifiutare atteggiamenti offensivi e denigratori, acquisire una formazione volta al rispetto di se stessi e degli altri e a un uso consapevole delle parole, delle rappresentazioni delle proprie opinioni, degli strumenti di comunicazione, dentro e fuori la rete è ciò cui ogni ragazza e ragazzo devono ambire.
Chi subisce un atto di bullismo o assiste a un episodio può contattare il numero di emergenza 114 del Telefono Azzurro.