Quest’anno le donne hanno fatto sentire, più che mai, la propria voce. Sono scese in piazza per rivendicare i loro diritti, si sono indignate per la mancanza di parità di genere, hanno gridato forte contro la violenza, richiesto a gran voce uguaglianza, giustizia e pari opportunità. In molte hanno sfidato stigmi, pregiudizi, stereotipi, si sono opposte ad una società che ancora tende ad escluderle dalle posizioni di vertice (32% nel pubblico e solo 26% nel privato), si sono messe in gioco contro sistemi di potere radicati. Alcune hanno vinto. Vinto perché determinate, affidabili, tenaci, empatiche, sensibili e capaci.
Non stupisce il fatto che molte delle donne del 2020 siano legate alla scienza, alla medicina, agli ospedali, ai laboratori di ricerca.
Senza voler fare una graduatoria, viene spontaneo nominare in primo luogo “l’Infermiera Ignota”. In questo caso, la donna dell’anno non è una, ma le 347.415 infermiere che, anonime, silenziose, irriconoscibili nelle loro tute spaziali hanno fatto il loro dovere nel nostro paese per lottare contro dolore e pericolo svolgendo un lavoro di grande responsabilità, provate emotivamente, con orari impossibili per uno stipendio che va dai 1.400 ai 1.600 euro. Sono questi piccoli, silenziosi gesti che rendono migliore il mondo.
Il coronavirus ci ha fatto anche scoprire ricercatrici come Antonella Viola, 51 anni, virologa che ci ha trasmesso dal piccolo schermo messaggi equilibrati e rassicuranti, spesso regalandoci un sorriso. Nervi saldi per affrontare la pandemia come anche Ilaria Capua, 54 anni, virologa, uno dei tanti cervelli che il nostro paese ha perso a favore degli Stati Uniti d’America. Ci ha tenuto compagnia durante il lockdown e ci ha informato mantenendo un profilo scientifico coniugato con una chiarezza di esposizione molto apprezzati in Italia e all’estero.
Abbiamo avuto modo di conoscere meglio, in occasione delle misure restrittive dell’emergenza sanitaria, anche la nostra Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, 38 anni di Catania. Ha dovuto fin da subito difendersi dai bersagli social e dagli attacchi sessisti per i suoi inciampi linguistici e il suo rossetto rosso (!). Ha tirato dritto ed è diventata la paladina della scuola in presenza scontrandosi con ministri, presidenti di regioni e con il premier.
Un viso ormai noto a tutti, è quello sorridente della Presidente della Commissione Europea, la donna che guida un continente, Ursula Von Der Leyen che, col suo programma innovativo si propone, entro il 2050, di rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico, stimolando l’economia, migliorando la salute e la qualità di vita delle persone, prendendosi cura della natura e migliorando l’ambiente.
Uno sguardo al mondo sportivo ci mostra una figura eccezionale, la capitana della squadra nazionale di calcio femminile che ci ha fatto sognare ai campionati del mondo e che si sta qualificando per i campionati europei. Il suo nome è Sara Gama, ben conosciuta come consigliera della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) e come vice presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, per la sua battaglia per ottenere gli stessi diritti dei suoi colleghi: contributi, pensione, diritto di malattia, ferie e, nel caso delle donne, tutela della maternità. In altre parole, passare dal dilettantismo in cui sono confinate, al professionismo. Piccoli passi contro i pregiudizi.
Nominata quest’anno da Papa Francesco nella Pontificia Accademia delle Scienze, Fabiola Giannotti, 60 anni, è, per il secondo mandato – per la prima volta nella storia – la prima donna Direttrice del CERN (Centro Europeo Ricerche Nucleari) di Ginevra – il più grande laboratorio di fisica esistente.
Risultati importanti hanno ottenuto anche nella nostra isola donne che si sono messe in gioco sfidando tradizioni secolari che tendevano a mantenere la supremazia dell’uomo in posizioni decisionali della società.
A Oristano lo scorso marzo una donna, per la prima volta in Sardegna, è stata nominata Questore. Giuseppina Maria Rita Stellino (Giusy, ci tiene a farsi chiamare), 55 anni è l’incarnazione dello Stato amico. Un approccio amichevole con le persone contraddistingue il suo essere “poliziotta tra la gente”.
Sempre ad Oristano – città favorevole alle donne – Giulia Contu è stata eletta Presidente del Comitato per la promozione turistica della Fondazione Oristano. Ricercatrice e docente di “statistica per le applicazioni aziendali” si è sempre occupata di turismo nei suoi studi.
In campo turistico si trova a Cagliari Clara Pili, 42 anni, ai vertici di Confindustria, sezione Turismo Sud Sardegna. Tenacia, costanza, capacità imprenditoriale e passione per il lavoro sono il segreto del suo successo.
All’Università di Cagliari troviamo la prima donna ordinaria del Dipartimento di Fisica, Giovanna Puddu, curatrice anche della sezione di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Fisica.
Al centro dell’Isola troviamo la più giovane sindaca di Sardegna, Antonella Canu, 25 anni che, dall’ottobre scorso è la prima cittadina di Lodè (NU).
Sulla Riviera del Corallo, Giovanna Solinas Salaris è la prima donna Segretaria Generale del Comune di Alghero.
Donne che con determinazione, a testa alta, coraggiose ed intraprendenti, hanno fatto valere le loro competenze.