Buttarsi in una nuova avventura come quella di un quotidiano online quando da più parti le testate chiudono, chiedono la cassa integrazione in deroga o, peggio, riducono ai collaboratori già sottopagati, l’importo percepito del 10%, può sembrare una follia. Noi lo chiamiamo coraggio.
Abbiamo utilizzato la quarantena come parte della gestazione del nostro progetto e in questo fine aprile che si prepara alla Fase 2 del Covid-19, siamo pronti alla nascita. Abbiamo scelto una data storica per la nostra Isola per andare online, il 28 aprile Die e Sa Sardigna. Sarà necessaria molto più della combattività di quel lontano 1794 per risollevarci dalla pandemia, la voglia di rinascita propria di quei vespri dovrà caratterizzare ogni singolo sardo e i quattro mori che sventolano oggi in tanti terrazzi dell’Isola dovranno poter gridare molto più forte per far sentire non già e non solo, il grido di dolore di un popolo, ma la necessità di riscatto e di ripartenza. Sarà dovere di ogni cittadino dare il proprio contributo per la propria terra e in questo la nostra redazione farà la sua parte!
Il giornalismo non è il solo mero racconto della quotidianità ma anche la capacità di lettura e di educare lo sguardo del lettore. Dalle pagine di un giornale, siano esse cartacee o digitali, è possibile leggere l’evoluzione di un popolo, ciò di cui ha bisogno, ciò che ricerca e con il giornalista si crea un legame a doppio filo le cui menti, capita, si nutrano e influenzino vicendevolmente.
E’ qui che il giornalismo può intraprendere il suo lavoro formativo: educare i giovanissimi all’etica, alla deontologia, al civismo. Ricordare i nostri principi fondamentali, le nostre regole guida, imparare a proteggersi dalle bufale e dal cattivo uso dei social, educare ad un corretto linguaggio di genere e alle pari opportunità.
E’ su queste riflessioni che abbiamo inserito “A scuola di Notizie”, il progetto che darà ai giovani la possibilità di scrivere e apprendere con Corriere Sardo.