L’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”, in occasione de Sa Die de Sa Sardigna 2021, ha ricordato la storica data del 28 aprile 1794 in Piazza Palazzo di Città chiamando a partecipare all’evento i sardi immigrati che vivono a Torino, – 12.000 iscritti all’anagrafe torinese – i loro familiari e chiunque si riconosca nel comune interesse alla Sardegna e ai temi dell’emigrazione.
Per l’occasione, la Vice Presidente della Regione Autonoma di Sardegna, Alessandra Zedda, ha inviato un messaggio indirizzato alle sue conterranee e conterranei, alle amiche e amici dell’Associazione Gramsci e a tutte le cittadine e cittadini di Torino.
“Porgo a tutte e tutti voi con profondo piacere, il saluto non formale della Regione Sardegna, del Presidente Christian Solinas, mio personale e dell’intera Amministrazione Regionale, in questo giorno di memoria, di incontro, di sentimenti profondi di amore per la nostra terra e per la nostra gente” ha esordito Alessandra Zedda.
Ha ripercorso quindi l’evento storico dei cosiddetti “Vespri Sardi” e l’insurrezione popolare che allontanò da Cagliari i Piemontesi. Ha sottolineato come commemorare questa data in terra piemontese potrebbe sembrare irrispettoso ed inopportuno. La storia rivela però che furono i sardi a difendere dall’invasione francese la loro terra e i piemontesi stessi, ma a questo gesto di fedeltà non seguì il giusto riconoscimento alle richieste dei sardi e fu solo allora che si scatenò l’insurrezione popolare.
“Oggi possiamo affermare con profonda soddisfazione che la terra piemontese ha saputo accogliere a suo tempo le figlie e i figli della Sardegna che, per scelta o costrizione, hanno dovuto abbandonarla in cerca di lavoro e di fortuna. – Prosegue la Vice Presidente – E crediamo che la serietà e l’affidabilità, la laboriosità e la disponibilità della nostra gente abbiano saputo corrispondere a tale accoglienza, contribuendo efficacemente alla crescita sociale ed economica dei territori ospitali.
La giornata di oggi è allora ragione per entrambi di socialità, di solidarietà, di prossimità. Viviamo una crisi epocale causata da una emergenza sanitaria senza precedenti. Papa Francesco ci ricorda che «…peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla.
Guai allora se celebrazioni come quella odierna costituissero motivi di rivalsa o contrapposizione. Le nostre genti e il nostro popolo hanno saputo dimostrare in momenti di grande difficoltà di sapersi ritrovare intorno ai valori più profondi di democrazia e salvaguardia delle identità regionali che costituiscono la vera ricchezza delle potenzialità nazionali.
Questa festa è un grido di libertà che rafforza la volontà di continuare ad impegnarci, insieme e non da soli, per costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla partecipazione, sussidiarietà e qualità delle relazioni interpersonali.
Grazie allora per questa iniziativa all’insegna della musica popolare della Sardegna: essa vuole essere un regalo e un segno di pace per noi, donne e uomini di Sardegna, e per quanti oggi ci onorano della loro presenza e del loro affetto. Questa è la testimonianza più bella che ogni sfida saprà trovarci uniti per affrontarla e vincerla, convinti che quel grido della Brigata Sassari rappresenta davvero la volontà di tutte le donne e di tutti gli uomini di buona volontà: ‘Avanti, Fortza Paris! Avanti, Forza Insieme!’” Così conclude il suo messaggio Alessandra Zedda.