“La situazione che abbiamo riscontrato, la mattina di domenica 26 luglio nel lungomare Dante, è orribile: un “mare” di plastica, vetro, lattine e rifiuti vari indifferenziati che hanno confermato una situazione insostenibile sulla quale è necessario trovare una soluzione – denuncia Carmelo Spada delegato WWF Sardegna – La collaborazione tra istituzioni e cittadini deve necessariamente mitigare l’impronta sull’ambiente. Nel caso specifico proponiamo che nel fine settimana venga istituito un adeguato servizio di controllo e un adeguato sistema di raccolta differenziata con cassonetti per plastica lattine e vetro e un sistema di box con bagni chimici per evitare che le scalinate vengano trasformate in latrine”.
Alghero: un mare di plastica. La denuncia del WWF

Inciviltà, educazione e scelta di indirizzo. Quando l’educazione e l’inciviltà hanno il sopravvento sono le scelte di campo, di indirizzo politico a determinare il futuro di una comunità. Quelle scelte impopolari che però premiano nel lungo periodo, sicuramete difficilmente digeribili sul momento ma che giovano alla salute dell’ambiente. La natura e il rispetto dell’ambiente sono tematiche che “vanno sempre di moda” ma i sacrifici per portarle avanti purtroppo no.
E’ in questi momenti che le denunce delle associazioni ecologiste servono a chiedere impegno e maggior controllo a cittadini e istituzioni.
Interventi mirati, concreti e di non difficile attuazione che possono salvaguardare la città e mettere in atto circuiti virtuosi nella comunità. “Ci rivolgiamo alle istituzioni locali con l’auspicio che vengano attuate delle scelte che pongano rimedio a queste situazione insostenibile, perché è necessario pensare globalmente ma agire localmente – sottolinea Carmelo Spada – solo grazie all’impegno diretto e quotidiano di tutti, ognuno diventa protagonista della difesa e del miglioramento della qualità del proprio ambiente urbano. Da questo percorso per la sostenibilità nessuno può ritenersi escluso”, concludono dal WWF Sardegna.

Erika Pirina
Quando ho iniziato questa professione portavo ancora gli anfibi ai piedi. Oggi sono una ciclogiornalista al servizio del territorio
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