Non è solo il caso Punta Giglio a turbare il sonno degli algheresi, adesso un altro importante gioiello della città rischia di scivolare dalle mani dello straordinario patrimonio artistico, storico, architettonico e naturale che la Riviera del corallo custodisce gelosamente.
È infatti recente la notizia che il Faro di Capo Caccia, potrebbe essere venduto dallo stato a privati.
A lanciare l’allarme è il centro sinistra della cittadina catalana che con una nota fa sapere: “Il faro di Capo Caccia rischia di essere venduto dallo Stato per fare cassa, attraverso Difesa Servizi Spa. A questa inaudita e inaccettabile opzione dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. Il presidente della Regione – continuano gli esponenti dell’opposizione – e il Sindaco di Alghero chiedano di mettere in atto le procedure per sdemanializzare il bene e farlo rientrare nella disponibilità del Parco e dell’Area Marina Protetta, per una valorizzazione ambientale e turistico-sostenibile del promontorio più spettacolare e più bello dell’Isola e forse d’Italia”.
“Solinas – aggiungono i firmatari del comunicato – chieda subito un incontro con i ministri della Difesa e dell’Ambiente. Il faro più alto del nostro Paese, posto a 186 metri sul livello del mare, è patrimonio della nostra collettività e della umanità intera: non può essere venduto per fare cassa. Su quanto affermato dal Direttore del Parco nella seduta pubblica del 7 aprile, che ha riferito i rischio altissimo di veder ceduto il faro a privati, non in concessione, ma con trasferimento di proprietà, presenteremo immediatamente interrogazione in Comune e chiediamo ai consiglieri regionali e ai parlamentari di fare altrettanto in Regione e in parlamento. Questa sì, sarebbe una gravissima e inaccettabile privatizzazione”, concludono i
consiglieri della sinistra algherese.