Caro 2020, prima di salutarti, volevo fare un resoconto di tutte le emozioni che mi
hai regalato quest’anno che per certi versi è andato bene e per altri proprio no…
Sei partito bene ma dopo appena due mesi hai “invitato” il Coronavirus e ci hai
fatti rinchiudere tutti in casa, ma noi con tanta forza di volontà, non ci siamo arresi.
Abbiamo continuato a studiare ad imparare grazie alle nostre mitiche maestre che
non si sono perse d’animo e con la didattica a distanza hanno portato avanti il
programma come se fossimo in aula accompagnandoci sino all’ultimo giorno di
scuola.
Inizia l’estate e finalmente ci “liberi”, timidamente rincontriamo e salutiamo
compagni e maestre (che gioia potersi riabbracciare) e finalmente si va al mare, si
esce la sera anche se con un po’ di paura ma con tanta voglia di normalità.
Arriva settembre tutti parlano di scuola: si apre? si fa la DAD? Non lo so… io nel
frattempo vivo emozioni diverse: da un lato voglio scoprire il nuovo mondo delle
“medie” dall’altro ho paura di arrivarci, paura dei professori, paura della nuova
classe, paura dello studio insomma una paura in generale delle scuole medie.
Finalmente si aprono i cancelli ,io e la mia migliore amica siamo pronte per
entrare, spaventate ma felici di iniziare questa nuova avventura.
A Novembre hai superato te stesso; ti sei portato via una persona cara a cui
volevo tanto bene 🙁
Con tanta tristezza addosso inizia il periodo natalizio, ma al posto dei regali, degli
addobbi natalizi, cenoni e pranzi le parole più sentite sono ancora “covid, vaccini,
morti, ricoveri”….ma io non mi arrendo e scrivo ugualmente la mia letterina: ” Caro
Babbo Natale oltre ai regali, che ho già visto sotto l’albero, ti chiedo di riportare un
po di normalità, sono stufa di non poter stare con i miei amici, di non poter
abbracciare i miei parenti, di vivere con l’ansia del termometro…”.
Ed eccoci all’ultimo giorno: Caro 2020 portati via la tristezza, le restrizioni, il dolore
e la solitudine ma lasciaci la voglia di farcela nonostante tutto, i sorrisi in
videochiamata, gli abbracci virtuali e la speranza di ritornare ad abbracciarci.
Lettera di fine anno…

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Il 2020, l'anno che ha visto Graziano Mesina di nuovo latitante
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