Attraverso un sondaggio fatto come redazione Corriere Sardo – con l’aiuto del polo liceale E. Fermi di Alghero, e in particolare del liceo classico G. Manno – abbiamo raccolto i pensieri e le perplessità dei ragazzi sulla proposta di legge che promuove l’estensione della possibilità di voto ai giovani fino ai sedici anni.
Il sondaggio ha esaminato le risposte di circa 150 ragazzi e ragazze, divisi tra i vari licei (classico, scientifico, linguistico, artistico, etc.), che hanno detto la loro su argomenti riguardanti l’educazione civica nell’attuale sistema scolastico, l’istruzione necessaria, i canali d’informazione, le competenze, i possibili cambiamenti e, infine, il loro parere sulla possibilità di voto.
In Europa alcuni stati hanno già esteso la possibilità di votare ai sedicenni, ma circa il 58% degli studenti non era a conoscenza di questo fatto.
Storicamente la direzione dei paesi democratici è stata quella dell’inclusione di un sempre maggior numero di persone nel processo democratico: il 51% dei ragazzi era a conoscenza della cosa, circa il 43% invece non lo sapeva.
Il problema alla base è proprio l’informazione: un gran numero di ragazzi non è a conoscenza della situazione politica europea relativa alla loro generazione.
Il 78,5% degli studenti ritiene che l’attuale programma scolastico non sia sufficiente per i sedicenni per costruire una conoscenza e coscienza civica necessarie per poter sviluppare una propria identità politica e decidere per chi o per cosa votare.
Quest’anno, con l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole, i ragazzi hanno avuto più possibilità di capire come il sistema scolastico ha intenzione di istruirli al mondo che li circonda: più della metà (circa il 63%) ritiene che serva un maggiore numero di ore della materia per formarsi e conoscere meglio la società in cui viviamo.
Ovviamente, oltre alla scuola ci sono anche altre fonti dove ricavare informazioni per comprendere a pieno la vita politica e sociale del paese.
Il 78,5% degli studenti ritiene che si debba mettere a disposizione più canali d’informazione adatti ad istruire i ragazzi alla vita politica del paese, mentre il 60,4% dei ragazzi sottolinea che non ci sono abbastanza canali d’informazione adatti ed utili alla loro istruzione.
Attualmente, secondo gran parte dei ragazzi, i canali a disposizione sono soprattutto social, internet e programmi TV, ma alcuni invece preferiscono informarsi tramite TG e quotidiani, mentre un numero più ristretto opta per i documentari a sfondo storico o politico.
I sedicenni hanno le competenze e la cultura politica necessarie per poter votare?
Il 73,8% degli studenti pensa che i sedicenni non le abbiano, mentre il 15,4% ritiene di sì e il 10,7% non lo sa; il 94% dei ragazzi è d’accordo che, prima di dare ai sedicenni la possibilità di votare, bisogna dare loro la possibilità di formarsi.
Tra le preoccupazioni dei ragazzi c’è anche il giudizio delle generazioni precedenti: il 62,8% dei ragazzi pensa che ci siano dei pregiudizi da parte degli adulti, quali la formazione incompleta, l’immaturità, l’età e l’influenzabilità. In risposta agli adulti però, i ragazzi delineano una mentalità troppo chiusa, bigotta e supponente delle generazioni precedenti.
Dall’altra parte il 56,4% dei ragazzi pensa che sia comunque necessario avere dei requisiti particolari per poter votare, come ad esempio l’istruzione (la più citata), l’identità politica, la coscienza, la responsabilità e la maturità.
Il 62,4% degli studenti crede che i sedicenni possano concretamente contribuire a decidere e possano esercitare maggiori pressioni sulla politica e sulle decisioni prese per il futuro che loro andranno ad abitare; nel caso in cui i sedicenni potessero votare, il 47% dei ragazzi pensa che i partiti darebbero una rilevanza maggiore all’opinione delle nuove generazioni, il 35% è in disaccordo con questa opinione e il 18% non lo sa.
L’attuale situazione demografica – che vede una percentuale maggiore di adulti rispetto ai giovani – incide sul futuro delle attuali generazioni di adolescenti; è ciò che pensa l’84% dei ragazzi intervistati.
Se la proposta venisse approvata, il 70,5% degli studenti pensa che cambierà qualcosa nello scenario politico, mentre il 20% non lo sa e il 9% non crede che accadrà.
Oltre alla possibilità di votare però, i ragazzi cos’altro vorrebbero che gli venisse concesso?
La maggior parte non lo sa, mentre altri invece vorrebbero poter prendere la patente di guida già dai sedici anni, alcuni vorrebbero cambiare il sistema scolastico, molti vorrebbero un maggiore dibattito politico fra generazioni, più indipendenza e libertà, altri ancora vorrebbero la legalizzazione delle droghe leggere, il permesso di vendita dell’alcool e il permesso di donare il sangue.
Posti davanti a tre opportunità invece (Riscrivere i programmi scolastici; Risolvere la crisi ambientale; Fare formazione sull’utilizzo responsabile dei social), la maggior parte degli studenti sceglie di poter riscrivere il programma scolastico, un’altra parte invece sceglie di risolvere la crisi ambientale, e un gruppo più ristretto sceglie di poter educare e far formazione sull’uso responsabile dei social.
In conclusione, il 49,7% degli studenti è contrario alla proposta di legge, il 37,6% è favorevole e il 12,8% ancora non si è deciso.